L’operazione Santiago Arias-Juventus starebbe subendo una frenata davvero inattesa. Marotta e Paratici infatti avrebbero deciso di temporeggiare per colpa del passaporto extracomunitario del terzino del PSV Eindhoven
Nella serata di ieri ‘Sky Sport’ ha lanciato la notizia di un blitz di Santiago Arias a Torino per incontrare la Juventus. Questa bomba di calciomercato ha fatto pensare che la trattativa per portare il terzino del PSV Eindhoven in bianconero fosse entrata in una fase calda e che si fosse entrati nelle battute finali. In realtà, seppur corrisponda a verità l’interesse da parte della Juventus per il laterale colombiano, non è assolutamente sicuro che la scelta definitiva per il dopo-Lichtsteiner ricada su di lui. Secondo quanto riportato da ‘Calciomercato.it’, i dubbi di Marotta e Paratici sarebbero molti. Sembra infatti che l’intenzione dei due dirigenti del club torinese non sia quella di chiudere al più presto l’affare.
Calciomercato Juventus, il passaporto extracomunitario di Arias spinge i bianconeri a temporeggiare
Contatti già avanzati tra la Juventus e il calciatore, tant’è che il ragazzo a Torino avrebbe già visitato il centro sportivo della Cantinassa. Presenza non confermata dal club, che comunque si muove per trovare fin da subito un sostituto naturale di Lichtsteiner. La società vorrebbe infatti prendere tempo prima di sferrare magari l’assalto in casa olandese. A non convincere i vertici della Juventus non sarebbero tanto le indiscutibili qualità tecniche di Santiago Arias (non è un caso che sia stato eletto miglior giocatore dell’Eredivisie) quanto invece il suo passaporto. L’esterno di difesa infatti è un giocatore extracomunitario e, come è noto, una società italiana non può tesserare più di due calciatori di nazionalità non appartenente all’Unione Europea. Il timore del club bianconero sarebbe quello di bruciare troppo presto uno slot a loro disposizione precludendosi più avanti opportunità più utili a rinforzare la squadra di Massimiliano Allegri. Nessuna fumata bianca all’orizzonte dunque. La Juventus pare aver scelto la linea della prudenza rischiando anche di farsi soffiare il classe ’92 da altri top club europei.