Gianluigi Buffon annuncia la sua ultima partita con la Juventus e lascia il testimone di capitano nelle mani di Giorgio Chiellini.
Un altro straziante addio. Il popolo della Juventus si prepara a salutare il numero 1 dei numeri 1, il capitano Gigi Buffon. Sabato disputerà la sua ultima partita con la maglia bianconera, difenderà per l’ultima volta la porta bianconera. L’annuncio è arrivato questa mattina in conferenza stampa. Molte le domande per lui, poche le certezze. Buffon non ha ancora deciso cosa farà dopo la fine di questa stagione. Non ha deciso cosa sarà e sotto quale cielo muoverà i prossimi passi. Se vestirà ancora i guantoni per regalare al mondo ulteriori meraviglie o se indosserà i panni del dirigente sportivo, cambiando ruolo e prospettiva.
Qualunque sia il futuro di Superman Buffon, sappiamo qual è il suo presente. Un presente fatto di lacrime e nostalgia, di commossi bianconeri che ringraziano quello che per 17 anni ha strenuamente vissuto la mentalità Juventus, ne ha fatto una filosofia di vita, fuori e dentro il campo. Elencare tutte le volte in cui Buffon è stato indispensabile per la Vecchia Signora sarebbe impossibile: una saracinesca che ha spaventato gli avversari e scacciato gli incubi più tremendi. Lui c’è sempre stato, sul gradino più alto del podio, prima accanto all’altro grande ex, Alex Del Piero, poi come protagonista assoluto, come capitano che ha traghettato i tifosi ancora indolenziti dal tremendo saluto a Pinturicchio verso altre vittorie.
Buffon saluta e ringrazia la Juventus. La Juventus saluta e ringrazia Buffon. Un abbraccio tra l’estremo difensore e il presidente Agnelli suggella più di un rapporto di lavoro. Si piangerà sabato, ma non saranno lacrime amare. C’è la consapevolezza di aver condiviso insieme gli anni migliori, di aver lasciato quando si è ancora leggenda e non scarto. Buffon è leggenda, lo è per quei tanti ragazzini che grazie a lui hanno riscoperto il valore e il piacere di “fare il portiere”. Sotto il suo nome una sfilza di record: presenze, vittorie, minuti da imbattuto. Gesti, parole, interviste. Tutto comincia a scorrere come un film in cui non vuoi vedere il finale e continui a ripercorrere tutto per ritardarlo il più possibile. Si avvicinano i titoli di coda, ma non c’è spazio ora per i rimpianti, per i “ma” e i “se”. Su la testa bianconeri, c’è da salutare un uomo, un campione, un mito, una leggenda. C’è da salutare il più forte di tutti, di tutti i tempi.
Alessandra Curcio
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