Gigi Buffon si prepara all’ultima gara in maglia bianconera. Una carriera dedicata anima e cuore alla Juventus, nella gioia dei trionfi e nel dolore della Serie B e dei momenti bui. L’Allianz Stadium sarà tutto per il suo capitano, un saluto che si tramuterà in una standing ovation senza fine. Il pubblico si prepara ad una festa scudetto molto particolare, dominata da una vena di malinconia per l’addio di una tale bandiera. Prima di lui, soltanto l’addio di Alessandro Del Piero aveva commosso in tempi recenti la tifoseria. Qualche settimana per riflettere, poi la decisione sul futuro: una nuova vita come dirigente oppure un ultimo breve contratto in campo all’estero.
Il messaggio social di Capitan Buffon ripercorre una vita in bianconero, un amore che non conosce confini né fine:
“Seimilacentoundici giorni.
Semilacentoundici attimi di pura passione.
Di gioia, di pianti, di sconfitte e di vittorie.
Grazie ad ognuno di voi, avete contribuito a rendere speciale ogni istante della mia vita in bianconero. Una vita che è diventata una seconda pelle.
Una pelle che ho indossato, amato e rispettato. E che ho custodito e protetto con tutto me stesso.
Con tutti i miei limiti, ma anche con tutta la passione che mi ha sempre accompagnato.
Con domani si conclude un percorso.
Termina un libro che abbiamo scritto insieme.
L’emozione è tanta.
Troppa”.
Il lungo messaggio di Buffon poi prosegue:
“Comincerà inevitabilmente un percorso nuovo.
Un libro nuovo.
Deve cominciare.
Per la Juventus che rimarrà oltre qualunque calciatore, sempre!
E che continuerà a scrivere altre pagine importanti del suo libro che io penso e immagino infinito. Perché il suo è un dna unico ed ineguagliabile. Irripetibile e magnifico.
La Juve è una famiglia. La mia famiglia.
E io non smetterò mai di amarla, ringraziarla e chiamarla “casa”.
Perché mi ha dato tanto. Tutto.
Sicuramente molto più di quanto io non abbia fatto nei suoi confronti.
Imparerò a guardare il futuro con occhi diversi.
Che inizierò a raccogliere le nuove sfide che la vita mi proporrà con la curiosità di chi non vuole smettere di sentirsi “in gioco”. E che sentirò il sano timore di chi di sfide ne ha vissute tante, a volte vinte, molte altre perse, ma che è consapevole che ognuna di esse è diversa dalla precedente.
E pertanto più difficile.
Sono arrivato allo stadio in bicicletta. Ero tanto giovane.
E domani vorrei metaforicamente allontanarmi a piedi per poter assaporare ogni istante, sentire la fatica del distacco e la gioia dei saluti per emozionarmi e per capire che mai sarò lontano da quel posto che chiamerò “casa” e per poter salutare i compagni e gli amici che mai smetterò di chiamare FRATELLI.
Fino alla fine! Per sempre vostro,
Gianluigi Buffon“.
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