Higuain parla del proposito di ritirarsi al quale aveva pensato: “Fu a causa della malattia di mamma”. E sul Napoli: “Grazie a me è più forte”.
Gonzalo Higuain ha rilasciato una intervista all’emittente TNT Sports nella quale ha toccato diversi temi, anche molto personali. Su tutti la malattia di sua mamma, che lo aveva portato a considerare seriamente la possibilità di ritirarsi dal calcio giocato. “È stato qualcosa di orribile, pensavo solo a quello e non riuscivo ad essere concentrato. Ma poi mi sono detto che mamma non avrebbe voluto mai che io smettessi così. Era stata lei ad incoraggiarmi ad andare avanti. Il calcio è la mia vita, ma mamma viene prima di ogni cosa”. Un giorno però il momento di dire basta arriverà. “Quando accadrà, l’importante sarà avere accanto a te coloro che ti vogliono bene veramente. Le critiche? Chi parla male di me rimprovera il gol che non ho fatto l’ultima volta ma si dimentica dei 300 segnati in precedenza. Il mio gol più bello? Avere mia moglie e mia figlia”.
Higuain: “Napoli ora mi odia per un motivo preciso”
L’attaccante della Juventus parla a cuore aperto, e lo fa anche del Napoli, il suo passato. “Scelsi di andare in azzurro dopo un periodo complicato al Real Madrid. E non ebbi dubbi. Andai al Napoli per l’importanza che la squadra riveste in Argentina grazie a Maradona. Alla fine penso di aver contribuito a fare del club di De Laurentiis una compagine migliore, volevo aiutarla a crescere. Ora lì mi detestano perché ho preso la decisione di andare alla Juventus, la rivale storica. Per me aveva rappresentato la scelta migliore”. Sui Mondiali, che lo vedranno ancora una volta tra i protagonisti dell’Argentina, Higuain dice: “Ricordo ancora la finale del 2014, fa ancora male. Segnai pure, ma la mia rete venne annullata (il Pipita fallì anche una facile occasione. Urali di gioia, poi vidi la bandierina del guardalinee alzata”. Ora Higuain andrà in Russia, probabilmente assieme a Dybala, oltre che a Messi. “L’Argentina è un altro mio amore, chiunque veste la maglia della Seleccion lo fa per lottare fino all’ultimo residuo di energia”.