Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, è intervenuto in conferenza stampa per l’ultima volta in stagione alla vigilia del match contro il Verona.
L’argomento più caldo riguarda l’addio di Buffon alla Juventus. Allegri non risparmia parole di stima per il numero uno bianconero. “Ho conosciuto un grande campione. Rende tutto facile in campo e fuori. Credo che sia il miglior portiere che sia mai esistito. Domani per Gigi sarà una giornata storica perché lascia la Juve dopo quasi 20 anni. Domani penseremo a festeggiarlo, poi ci penserà lui. L’importante è che domani sia una giornata bella in cui festeggeremo scudetto e Coppa Italia.”
L’allenatore livornese non sfugge alle domande dirette sul suo futuro. Rimarrà sulla panchina della Juventus? “C’è una percentuale altissima di rimanere. La settimana prossima è previsto un incontro con la società per capire i loro programmi per rendere competitiva la Juve anche nella prossima stagione, come hanno sempre fatto. Intanto bisogna prepararsi alla festa di domani. Ci manca l’ultimo pezzettino perché se riuscissimo a non subire gol diventeremmo la squadra che per più partite non ha subito gol nella storia dei campionati italiani.” La sua permanenza, quindi, dipende dalle garanzie che saprà dargli la società, ma l’intenzione è quella di rimanere. “Al momento non ci sono elementi che mi possano far cambiare idea. Ho un ottimo rapporto con la società e dobbiamo vederci per capire come pianificare il futuro.” Ma qualcuno gli ha già fatto delle offerte? “La prima a sapere se io voglio andare via è la società. E’ sempre stato così e sarà sempre così. Godiamoci la festa di domani e poi pensiamo ad incontrarci. Lo faremo la prossima settimana perché poi devo andare in vacanza.”
A fine stagione si tracciano i bilanci e resta il rimpianto Champions, ma ci sono anche tanti stimoli per Allegri per la prossima annata, anche a livello europeo. Il tecnico bianconero parla del suo percorso alla Juventus: “La Juve quando parte lotta per essere dentro tutti gli obiettivi a marzo. E’ il DNA di una grande squadra. Uscire da una competizione abbassa gli stimoli e la stagione diventa pesante. E’ giusto pensare di giorno in giorno ed è giusto giocare ogni tre giorni. Essere dentro tutti gli obiettivi è stimolante. L’anno prossimo sarà ancora più difficile ma non ci sono obiettivi irraggiungibili. Basta alzare l’asticella e riazzerare tutto. I miei quattro anni qui sono stati tutti diversi. Il primo anno è stato quello della consapevolezza. La squadra è cresciuta in autostima soprattutto in Europa. Nel secondo anno secondo me siamo stati molto tenaci. Siamo partiti che eravamo in fondo alla classifica, avevamo 10 punti in 12 partite poi abbiamo vinto 25 partite su 26. Il terzo è lo scudetto della costanza e questo è stato il più bello, è stato quello dell’orgoglio vinto contro un grande Napoli che domenica può fare il record di punti. Chi non fa i complimenti a questa Juve non ha rispetto del lavoro che i giocatori hanno fatto in questi anni.”
Sul tema del rispetto si era già espresso Giorgio Chiellini, ma Allegri ritorna a sottolineare il concetto per spegnere ogni polemica e togliere tutti i dubbi sulla vittoria bianconera, esibendo dei dati importanti: “Non si può mettere in discussione una squadra che vince quattro scudetti, quattro Coppa Italia ed è arrivata in finale di Champions. Non si può paragonare a una squadra che non ha giocato neanche una finale pur facendo cose straordinarie. In quattro anni ho cambiato tutte le formazioni del mondo. Il primo anno ho cambiato 55 formazioni in 57 partite. Nel secondo anno abbiamo cambiato 50 formazioni, nel terzo 53 e quest’anno 51. E’ la dimostrazione che la rosa è importante e che tutti hanno dato il loro contributo. Questi sono numeri importanti che dimostrano quanto è forte la squadra che ha lottato anche nei momenti di difficoltà.”
Qualche domanda anche sul calciomercato Juventus e sulla rivoluzione in atto nella rosa bianconera. Quali sono i calciatori che lasceranno Torino? E che ripercussioni avrà la perdita di alcune pedine fondamentali sulla squadra? “Non lo so, come sempre ci sono momenti di discussione e confronto che aiuta a crescere. Ci sono giocatori in uscita come Licht e Asa. Lichtsteiner è uno degli artefici dei sette scudetti, Asamoah ne ha vinti sei. Domani i tifosi devono ringraziarli per quello che hanno fatto. E’ impossibile che non ci sia casino in uno spogliatoio. Chi rimane deve sapere che servono stimoli altrimenti è giusto andare via.”
E sul versante nuovi possibili acquisti? Cosa servirebbe ad Allegri per rinforzare la squadra? “Bisogna mettersi a tavolino e capire le esigenze dei calciatori. La società deve essere alla base della programmazione della squadra. Alla Juve devono arrivare giocatori caratteriali, con passione e che vogliono lavorare per vincere. Ogni giocatore deve avere queste caratteristiche. Quelli che ne hanno meno acquisiscono mentalità. La Juve è uno degli otto club più importanti in Europa. Trovare di meglio è difficile. Lavorare per fare la storia della Juve è l’obiettivo di tutti ma tutto passa dalla voglia e dal sacrificio perché senza sacrificio non si vince. Ora è tutto bello ma l’anno prossimo si riparte da zero e dobbiamo rimetterci in discussione.”
Allegri e la calma nei momenti difficili: “Sapevamo che il Napoli avrebbe perso qualche colpo”
Allegri è stato spesso messo in discussione dai suoi stessi tifosi, che non sempre hanno condiviso le sue scelte. Ma alla fine, dopo ogni vittoria, ne hanno sempre riconosciuto i meriti. “Non mi interessano i riconoscimenti, gli artefici sono loro. Io ogni tanto gli ho aiutati a perdere. Io mi diverto anche nei momenti difficili. Quando le cose diventano monotone perdo quella che è la mia caratteristica migliore, cioè arrangiarsi nel momento di casino e tensione. Quello è un momento che mi fa divertire ma è chiaro che con giocatori e una società come la Juve vincere è più facile anche se resta qualcosa di straordinario. Mettere in discussione quello che ha fatto la squadra in questi 4 anni per non parlare dei 3 precedenti vuol dire non essere obiettivi. Ma questo fa parte di un’educazione che spesso manca.” Sembra proprio che uno degli allenatori più vincenti della storia della Juventus sia pronto a togliersi qualche sassolino dalla scarpa, anche con gli addetti ai lavori, spesso ostili. “Dopo la partita contro il Napoli ero diventato inadeguato a fare l’allenatore. Avevamo perso e tutti avevano dato lo scudetto al Napoli. Avevano un calendario migliore ed erano in forte ascesa. E’ stata la settimana più bella della stagione. Tutto l’ambiente ha mantenuto l’equilibrio perché sapeva che loro un colpo l’avrebbero perso. Per fortuna è successo a Firenze che era l’unico posto dove poteva accadere.”
Una menzione speciale anche per i protagonisti di questa stagione: “Higuain è stato decisivo contro Napoli e Milan. A Napoli potevamo andare a -7 dal Napoli. Quando giochi in una grande squadra c’è la possibilità di passare del tempo in panchina. Con un attacco importante come la Juve è normale che qualcuno possa rimanere fuori. Questo fa parte dell’annata ma Higuain non è in discussione.”
“Nel primo anno comandavamo le partite, la Juve del secondo anno era la meno bella ma la più solida. L’anno scorso la squadra vinceva ma si giocava male. Ci bastava poco per vincere le partite. Quando abbiamo cambiato ci sono stati nuovi stimoli e cose diverse. Quest’anno la squadra secondo me ha giocato bene la prima parte di campionato. Dopo Bergamo ho pensato che la squadra aveva bisogno di più solidità. Ci sono stati diversi momenti in questa stagione. Bisogna che tu dia alla squadra ciò di cui ha bisogno.”
Come si è evoluta la conquista dello scudetto da parte della Juventus in questi ultimi 4 anni? “Nel primo anno comandavamo le partite, la Juve del secondo anno era la meno bella ma la più solida. L’anno scorso la squadra vinceva ma si giocava male. Ci bastva poco per vincere le partite. Quando abbiamo cambiato ci sono stati nuovi stimoli e cose diverse. Quest’anno la squadra secondo me ha giocato bene la prima parte di campionato. Dopo Bergamo ho pensato che la squadra aveva bisogno di più solidità. Ci sono stati diversi momenti in questa stagione. Bisogna che tu dia alla squadra ciò di cui ha bisogno.” E per l’anno prossimo? “Ogni anno devi trovare stimoli nuovi. Un pò li trovi dentro, un pò te li danno dall’esterno. Vincere aiuta a vincere perché dopo c’è sempre qualcuno che vuole batterti e tu devi alzare l’asticella per fare un’altra annata straordinaria.”
Per finire, qualche anticipazione sulla formazione da schierare per l’ultima giornata di campionato, Juventus-Verona: “Cuadrado e Berna non ci saranno di sicuro. In porta gioca Buffon, poi Licht, due tra Rugani, Barzagli e Benatia. Barzagli sarebbe da tenere fermo vista l’età e visto qualche serata che ha fatto. A sinistra gioca Sandro poi Marchisio a centrocampo e due tra Bentancur, Pjanic e Sturaro. Davanti dovrebbe giocare Dybala, Douglas Costa e Higuain o forse Mandzukic. Khedira non c’è, Howedes non c’è, Matuidi può riposare perché ha corso abbastanza. Asamoah parte dalla panchina e dopo può entrare assieme a Pinsoglio.”
Alessandra Curcio