La Juventus ha creato un divario calcistico tra sé e le altre squadre d’Italia. Il merito è soprattutto della gestione societaria, che è riuscita a portare la Juventus tra i club più ricchi d’Europa.
Lo studio di Kpmg “The European Elite 2018”, che calcola le valutazioni aziendali dei club calcistici, è giunto alla terza edizione. Quest’anno il nome della Juventus spunta nella top ten delle società più ricche d’Europa. Per la precisione l’azienda bianconera è la nona in Europa e vale 1,3 miliardi, cioè quasi il triplo rispetto alle altre big italiane. Seguono a distanza il Napoli (518), il Milan (514), l’Inter (491), Roma (455) e Lazio (241). I fattori considerati per stilare la classifica sono la profittabilità, la popolarità, il potenziale sportivo, l’impatto dei diritti tv, l’eventuale proprietà di uno stadio.
Tra le italiane in lista spicca l’impennata del Napoli, la cui valutazione è cresciuta in un anno del 27%. La Roma resta stabile, mentre l’Inter fa registrare una crescita del 14%. La Juventus ha guadagnato il 7%, con i proventi della Champions League e della cessione di Pogba. A dominare la classifica sono ancora le squadre inglesi, grazie ai ricchi contratti tv. Il Manchester United si conferma leader distanziando il Real Madrid. Complessivamente la valutazione aziendale dei primi 32 club si è incrementata del 23% negli ultimi due anni.
Juventus: l’obiettivo è continuare a vincere e aumentare il fatturato
Agli impressionanti dati statistici di questa stagione raccolti sul campo, la Juventus aggiunge i numeri di una crescita economica destinata ad essere ulteriormente incrementata dopo ulteriori vendite e acquisti che arriveranno dalla sessione estiva di calciomercato. L’obiettivo è chiaro: aumentare il divario con le altre squadre italiane, dentro e fuori dal campo. A confermare il trend arrivano anche le parole di Andrea Sartori, capo della sezione sportiva di Kpmg: “Hanno inciso i proventi tv della Premier e i benefici del fair play Uefa, che ha spinto molti club a una gestione più sostenibile. Certo, si riscontra una sempre maggiore polarizzazione e cristallizzazione dei valori. Le ricche sono sempre più ricche e le favole di provincia sempre meno possibili”.
Alessandra Curcio