Quattordici anni fa moriva Umberto Agnelli, padre dell’attuale presidente della Juventus Andrea Agnelli, che fu a sua volta massimo dirigente della società bianconera.
La Juventus ricorda un presidente amatissimo, Umberto Agnelli, scomparso nel 2004 a causa di un cancro. Il legame indissolubile con il fratello Gianni ha caratterizzato la storia della società bianconera, ora guidata dal figlio Andrea. Umberto Agnelli è stato il presidente più giovane della storia bianconera e uno dei più vincenti. Se Gianni era l’Avvocato, lui è stato il Dottore. Diventò presidente della Juventus a soli 22 anni e due anni dopo, nel 1959, venne eletto presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio.
Durante la sua dirigenza si gettarono le basi del futuro prosperoso della Juventus, che l’ha portata ad essere oggi la nona squadra più ricca d’Europa. Con il suo intuito e la sua professionalità, la Vecchia Signora si trasformò e, oltre ad essere la squadra di famiglia, divenne una moderna società quotata con importanti progetti di investimento. Non poteva mancare il commosso ricordo di un presidente che ha fatto grande la Juventus.
Ecco le parole che la società ha dedicato ad Umberto Agnelli: “«È sempre un’emozione quando mi chiedono di parlare della Juventus». In questa frase è racchiuso tanto del Dottore Umberto Agnelli che, proprio il 27 maggio di quattordici anni fa, ci lasciava tristemente. Una vita, quella del Dottore, profondamente legata ai colori bianconeri e all’amore per la sua Juventus. Lui, che ne divenne, il 27 giugno 1956 (a 22 anni ancora da compiere) il più giovane Presidente. Durante la sua guida, durata fino al 1962, Umberto Agnelli, oltre a far crescere campioni assoluti come Giampiero Boniperti, Omar Sivori e John Charles– il cosiddetto “Trio Magico” -, condusse il club alla stella, la prima stella, quella del decimo scudetto (1958), alla quale si aggiunsero poi altri due Tricolori (1960 e 1961) e due Coppe Italia (1959 e 1960). Il suo legame con il club bianconero rimase sempre fortissimo negli anni successivi, tanto che nel 1994 ricominciò ad occuparsene in prima persona. Il suo ritorno in sella diede il via ad un altro ciclo di successi che portò la Juventus non solo sul tetto d’Italia, ma anche su quello del mondo: cinque Scudetti, una Coppa Italia, quattro Supercoppe italiane, impreziositi da una Coppa Intertoto, una Supercoppa europea e dalla conquista della Champions League e della Coppa Intercontinentale. A distanza di quattordici anni, Il ricordo del Dottore rimane ancora molto vivo nei cuori di tutti gli juventini”.
Alessandra Curcio
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