Decreto Dignità, Di Maio e Salvini puntano alla moralità ma a rischiare è il calcio

Di Maio, scommesse
Luigi Di Maio, Decreto dignità

Decreto Dignità, Di Maio e Salvini puntano alla moralità ma a rischiare è il calcio. Una scelta che sicuramente può essere condivisibile ma rischia di creare non poche preoccupazioni alle società calcistiche che ne verranno colpite. 

Il Decreto Dignità infatti vieta la pubblicità e la sponsorizzazione delle società di gioco d’azzardo. Fino a questo nulla da contraddire ovviamente, perché il gioco d’azzardo rovina tantissime famiglie e crea grandi preoccupazioni riducendo tante persone sul lastrico. Nonostante questo però ci sono anche altre valutazioni da fare inerenti al calcio italiano e non solo.

Decreto Dignità, Di Maio e Salvini sulla moralità

Luigi Di Maio ha sottolineato come ci sia l’intenzione di andare a mettere un vero e proprio veto per gli spot televisivi, ma anche per le sponsorizzazioni. Una situazione simile come quella che giustamente portò a reprimere qualsiasi tipo di pubblicità legata alle sigarette e al tabacco in generale diversi anni fa. Alcuni calcoli ci dicono che il sistema giochi investe nella comunicazione circa 200 milioni di euro l’anno, 120 in sponsorizzazione. Il calcio in questo senso fa la parte del predatore e monopolizza in un certo senso gli sponsor.

Sono sempre più le squadre di calcio che infatti hanno puntato sulla sponsorizzazione sulle magliette di calcio e questo Decreto Dignità potrebbe anche creare alcuni problemi. Ben undici squadre su le venti di Serie A hanno un betting partner, basti pensare che Bwin in passato ha sponsorizzato addirittura la Serie B, una Lega vera e propria. Planetwin365 ha un accordo con Napoli, Cagliari, Sampdoria, Lazio, Genova e Udinese, Eurobet è su molti tabelloni luminosi, Betfair invece sponsorizza la nostra Juventus, la Sani il Milan e la Roma.

Si tratta dunque di un eventuale cambiamento che potrebbe portare a delle situazioni particolari e che potrebbero portare a delle riflessioni da fare con grande attenzione. Al momento non c’è ancora grande chiarezza su quello che potrebbe accadere, ma la sensazione è che si vada verso la fine delle sponsorizzazioni da parte di aziende dedite al bet e alle scommesse più in generale. Una battaglia giusta da parte dello Stato che però va sottolineato porterà delle conseguenze.

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