Oggi è un grande giorno, in Russia si scriverà la storia del calcio, si gioca Francia-Croazia una finale inedita e con una grande protagonista in campo: Mario Mandzukic.
Mandzukic attaccante croato classe 1986, sogna di alzare al cielo di Mosca la coppa del Mondo, per diversi motivi: in primis perchè la Croazia non è una nazionale abituata a questi traguardi e pertanto sarebbe difficile ripercorrere questo percorso, la generazione attuale può farcela, ma l’età avanza per tutti ed il prossimo mondale potrebbe essere lontano per tutti. In seconda battuta proprio la carta d’identità fa crescere la pressione verso quello che sarebbe un successo storico.
E’ luglio 2015 quando un corazzato attaccante sbarca a Torino proveniente da Madrid: Mario Mandzukic, classe 1986, arriva alla Juventus per la modica cifra di 19 milioni di euro, pochi se si considera il mercato folle degli ultimi anni e soprattutto se si va a leggere il suo Palmares: in Croazia, con la Dinamo Zagabria, vince tre campionati, tre coppe nazionali e due supercoppe. Si trasferisce al Wolsburg dove viene osservato con attenzione e poi preso dal Bayern Monaco e vince anche in Germania: due Bundesliga, due Coppe nazionali e una supercoppa, ma soprattutto con i bavaresi vine la Champions League e un mondiale per club. Dopo il biennio in terra tedesca, passa all’Atletico Madrid dove conquista una supercoppa di Spagna.
L’arrivo alla Juventus è storia. Con i bianconeri è subito protagonista all’esordio grazie al gol in supercoppa contro la Lazio che vale il primo trofeo stagionale per i bianconeri e l’ennesimo da mettere in bacheca per l’attaccante croato. Bacheca che verrà aggiornata con la maglia bianconera: tre scudetti e tre Coppa Italia vengono vinti con la Vecchia Signora. Unico grande rammarico la finale di Cardiff persa contro il Real Madrid, finale che ha visto segnare il gol del pareggio proprio al numero 17 di nazionale croata.
Massimiliano Allegri ha sempre avuto un debole per l’attaccante croato, la sua generosità in campo è cosa di pochi. Come punta centrale gioca per la squadra e segna anche qualche gol importante, ma il tecnico toscano vede oltre e lo sposta largo a sinistra dove diventerà il vero protagonista e giocatore indispensabile della Juventus.
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