Cristiano Ronaldo fa sempre più parte del mondo Juventus e ieri, sui social ha fatto impazzire i tifosi juventini con una foto di tutta la famiglia in bianconero.
Ronaldo al margine della presentazione da testimonial nel mondo di DANZ, ha svelato i suoi obiettivi: “Voglio vincere la Champions con la Juve. Ci focalizzeremo su quella, con i miei compagni, ma senza ossessione, passo dopo passo, e poi vedremo se quest’anno, l’anno prossimo o quello dopo. L’obiettivo per il club è vincere il campionato, la Coppa Italia e naturalmente fare del nostro meglio in Champions”.
Ronaldo, parole al miele per la Juve
Cristiano Ronaldo, ha rilasciato anche dichiarazione sulla Juventus sia come squadra che come società:“Sono molto felice, la squadra è forte e sono davvero entusiasta. Ci alleniamo duramente, non c’è mai un giorno facile e mi sento davvero felice. Qui ci sono metodi particolari, tutto lo staff è molto professionale. Ho scelto la Juventus perchè credo che anche come tutti sanno, è uno dei migliori club al mondo e per me è stata una decisione facile. Chiaramente, quello che ho fatto al Real Madrid è stato incredibile, ho vinto tutto e ho tanti amici, ma la Juve ha dimostrato di volermi più di tutti e voglio provare a scrivere la storia anche con questo club”.
Perchè il numero 7? “È il mio preferito, ne ho parlato col club prima e poi naturalmente con Cuadrado, che lo aveva l’anno scorso e lui ha detto: ‘Non c’è problema, te lo cedo volentieri’. Tutto è andato bene, mi ha sorpreso la disponibilità che hanno dimostrato sia il club che Cuadrado e sono felice di poter continuare a indossare la numero 7”
Ronaldo e l’amore per Ferguson
Un allenatore ha stregato più di tutti il campione portoghese e questo è stato senz’altro Sir Alex Ferguson: “Ferguson come un padre per me? Assolutamente! È stato importantissimo per me all’inizio della carriera, mi ero appena trasferito dallo Sporting Lisbona al Manchester United e avevo ancora la mentalità portoghese, per così dire. Troppi doppi passi, decisioni spesso sbagliate. In Premier League le cose sono più difficili, lui mi ha insegnato tutto e per questo lo considero come un padre nel calcio perché mi ha aiutato tantissimo”.