11 settembre, quel Roma-Real Madrid con Porto-Juventus rinviata. La tragedia di 17 anni fa ci riporta a ricordare quanto accaduto alle squadre italiane in una notte di Champions League difficile da dimenticare.
La Roma fu costretta a scendere in campo nella sfida dello Stadio Olimpico contro il Real Madrid di uno Zinedine Zidane appena sbarcato in Liga. Una gara che portò a un incasso di 2 milioni di euro ma che fu giocata con la morte nel cuore per la tragedia capitata appena poche ore prima.
11 settembre, quel Roma-Real Madrid e la Juventus che non giocò
Fu Vincenzo Montella, all’epoca calciatore della Roma, a raccontare le sue emozioni di quella sera a Sky Sport. Spiegò: “Eravamo basiti come tutti, incollati allo schermo da quelle immagini sconvolgenti che parlavano da sole. Furono dei momenti di sgomento, ma noi dovevamo anche pensare che di lì a poco ci saremo trovati di fronte al Real Madrid. Arrivammo allo stadio parlando solo di New York. Ci guardavamo in faccia in attesa di una novità. Non ci comunicarono fino all’ultimo che si sarebbe giocato“.
Non ci furono proprio i tempi tecnici per rimandare tutto con gli stadi che andavano gremendosi quando le notizie erano ancora frammentarie. Il giorno dopo però fu giustamente fermata la Champions League con il rinvio di Porto–Juventus. I bianconeri avevano vissuto anche momento di paura perché il loro hotel era vicinissimo a un obiettivo sensibile. Fu tutto molto caotico e ci fu grande paura anche se per fortuna non accadde niente.
Quella paura recente per il Borussia
Era l’11 aprile 2017 quando la Juventus superò 3-0 allo Stadium il Barcellona con una doppietta di Paulo Dybala e il gol di Giorgio Chiellini. Quella sera ci fu grande paura però per l’aggressione al pullman del Borussia Dortmund. Non fu purtroppo l’unico episodio tremendo degli ultimi anni, perché quello che ancor di più creò polemica fu il giorno dell’attacco a Parigi con grandissima paura al St.Denis dove si stava giocando nel frattempo l’amichevole Francia–Germania. Episodi che speriamo di non vedere veramente mai più, perché come diceva Mourinho in altri contesti di certo meno importanti: “This is not football”.