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Abbiamo cercato di fare un’analisi, dettagliata, sulla rosa a disposizione di Luciano Spalletti, in vista di questa stagione importante per i nerazzurri.
In porta Handanovic: è sicuramente l’artefice principale delle migliori vittorie collezionate dall’Inter negli ultimi anni, chiude la saracinesca come pochi sanno fare, riesce a sventare pericoli a ripetizione, bravissimo anche con i piedi e soprattutto una garanzia quando si tratta di parare rigori. E’ lui che infonde sicurezza e compattezza alla difesa, che spesso ricorre a chiamarlo in casa affidandosi ai suoi rilanci lunghi a scavalcare il centrocampo.
Inter, la difesa è il punto forte nerazzurro
La difesa, un punto saldo: in mancanza di D’Ambrosio, tanto di polmoni ma poca tecnica individuale, ecco che il pacchetto arretrato nerazzurro quest’anno sta viaggiando molto bene grazie all’inserimento di Vrsalijko e De Vrij, che con le loro giocate costituiscono un valido perno per il gioco di Spalletti. Innanzitutto si sono perfettamente integrati all’onnipresente Skriniar, un vero muro in difesa, anche se nella gara di andata contro il Barcellona ha sulla coscienza i due goal dei blaugrana. Discorso a parte per Asamoah, arrivato dalla Juventus in sordina, e forse proprio per questo motivo non molto amato, ma che sul lungo periodo si sta dimostrando molto prezioso nel recupero dei palloni a centrocampo, non disdegnando talvolta di spingere in avanti.
Un centrocampo con i fiocchi: al netto del ritorno in campo di Nainggolan, forse proprio contro il Barcellona in Champions League, la linea centrale nerazzurra che fa da filtro in avanti è composta da Brozovic, Perisic e Vecino. Quest’ultimo in genere preferisce partire da una posizione più defilata, privilegiando tiri da lontano in grado di impensierire i portieri avversari. I due croati invece hanno vissuto momenti alterni: Brozovic ha spesso subito veri e propri ululati da parte del pubblico di San Siro, questo nella passata stagione, tanto che si pensava ad una sua imminente cessione. Nel corso dell’attuale stagione invece, a parte eccentriche scelte sulla colorazione dei capelli, sta dimostrando di aver ritrovato gli stimoli giusti e soprattutto i ritmi adatti in principal modo a se stesso per mettersi di conseguenza a disposizione della squadra e del modulo tattico richiesto. Perisic è dotato di una visione di gioco in grado di prevedere molto spesso dove e come si svilupperà il gioco, detta lui i tempi giusti degli inserimenti di difensori e di compagni di reparto, ed anche lui si cimenta nel tirare da fuori area, e spesso ci prende anche.
Inter, Icardi come pochi in Europa
Icardi in attacco, un nome ed una garanzia: il numero 9 interista, pur essendo stato spesso al centro di polemiche di vario genere, è – insieme ad Handanovic – l’altro punto di riferimento inestimabile per i nerazzurri. E non solo come bomber, i numeri parlano decisamente da soli, quanto anche per la capacità quasi camaleontica di interpretare le gare, a seconda dell’avversario, come un puma che non aspetta altro che aggredire la sua preda. Il nerazzurro cercheranno di alternare meno gare come contro il Barcellona in cui non avendo rifornimenti di fatto non ha avuto palloni giocabili, ad altre come nel derby, dove ha un’unica occasione al 93’, ancorché offerta su un piatto d’argento da Musacchio e Donnarumma, ma la sfrutta fino in fondo.
Donatella Swift