“La Juve a Genova è caduta come il ponte”, ecco il titolo che sconvolge il mondo del giornalismo e non solo. Non mi sarei mai permesso di commentare o giudicare il lavoro di colleghi, l’operato di giornalisti che amano la loro professione e la fanno con grande dedizione e passione, ma stavolta si è davvero superato ogni limite e mi scuso se non riesco a trattenere l’indignazione.
Durante la consueta rassegna stampa giornaliera mi sono imbattuto nel titolo di un giornale di Napoli “Il Roma”, si parla di calcio e in particolare della sconfitta, inaspettata, della Juventus a Marassi contro il Genoa di mister Prandelli. Sarebbe stato normale se ci fosse stato un riferimento al fatto che i bianconeri in questo stadio difficilmente riescono a fare risultato, anzi addirittura lasciano spesso l’intera posta in palio, ma cosi non è stato, si è andati oltre…decisamente oltre.
“La Juve a Genova è caduta come il ponte”, l’orribile titolo de “Il Roma”
All’interno della rubrica “Pillole” redatta da Clemente Hellenger si legge un titolo sconvolgente: “La Juve a Genova è caduta come il ponte”. Già non vedo di buon occhio accostare il mondo calcistico ad altro, ma farlo tirando dentro una delle tragedie italiane più gravi e commoventi degli ultimi anni l’ho trovato non solo di cattivo gusto, ma soprattutto inammissibile, ingiustificabile.
Non posso minimamente credere che per fare letture o per attirare l’attenzione bisogna arrivare a tanto, non posso pensare che più di guardare al contenuto si punti all’effetto show di un titolo. Non faccio il giudice di nulla e di nessuno, spero solo che l’Ordine dei giornalisti di Napoli prenda provvedimenti per riportare ordine e dignità ad una professione spesso martoriata da insulti e accuse. A difesa di una categoria meravigliosa che ama raccontare con passione e amore e che mai si permetterebbe di speculare su vicende drammatiche come in questo caso, la tragedia del Ponte Morandi di Genova. Umilmente, mi sento di dover chiedere scusa alle vittime e a tutti coloro che sono stati colpiti da questo dramma. Non siamo tutti così, la maggiorparte di noi giornalisti ha rispetto, verso tutti.