Secondo l’indagine condotta da KPMG la Juventus sarebbe fuori dai parametri del Fair Play finanziario. I cori dei detrattori bianconeri si levano subito alti.
E’ bastato molto poco per far levare come al solito i cori dei detrattori bianconeri. Secondo un’indagine condotta da KPMG la Juventus avrebbe sforato i parametri del Fair Play finanziario. Nonostante ciò, fanno sapere, la Uefa non avrebbe aperto alcun fascicolo a riguardo. Quanto basta per urlare ai consueti complotti e alle manovre di palazzo.
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Gli investimenti finanziari
Aver portato campioni come Cristiano Ronaldo, De Ligt, Ramsey, Emre Can e Rabiot a Torino ha inevitabilmente appesantito le casse sociali. I costi sono aumentati ed è saltato l’equilibrio con i ricavi. Per questo motivo lo scorso 19 febbraio 2019 la Juve ha emesso il famoso “Ronaldo Bond”. Si tratta di 175 milioni di euro in obbligazioni non convertibili sui mercati. A fine novembre, poi, è arrivato un aumento di capitale da 300 milioni di euro. Questo si è concluso con la sottoscrizione del 100% delle azioni offerte lo scorso 2 gennaio. Tutto ciò permette al momento di tenere sotto controllo la situazione e di non curarsi del Fair Play finanziario.
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KPMG e il Fair play finanziario
L’indagine è stata affidata da RMC Sport all’autorevole KPMG. E’ una società di consulenza finanziaria che sbirciato sui conti delle 8 squadre che hanno vinto nei maggiori campionati europei. Solo la Juventus ha dato spunti di criticità. I costi del personale per i bianconeri sono arrivati a 327, 8 milioni causando una perdita del bilancio. Sono cresciuti del 16% anche i ricavi grazie a Cristiano Ronaldo. La soglia di sostenibilità imposta dal Fair Play Finanziario dell’Uefa impone che sia al di sotto del 70%. La Juve è leggermente oltre il tetto massimo previsto, al 71%.