Gentile: «Vergognoso il comportamento della Figc con Anastasi»

Claudio Gentile stigmatizza il comportamento della Figc nel confronti della memoria di Pietro Anastasi. Dolce ricordo invece da parte di Oriali e Bettega.

Claudio Gentile (getty images)

Grande folla e tanta amarezza ai funerali di Pietro Anastasi. L’indimenticato campione della Juventus ha vinto tre scudetti con la maglia bianconera negli anni ’70. In più è stato il centravanti dell’Italia nell’unica occasione in cui ha vintol’Europeo. A 71 anni, malato di Sla da tanto tempo, ha lasciato la famiglia che lo ha seguito fino all’ultimo. Per l’estremo saluto si sono presentate tante facce del calcio. Claudio Gentile, ad esempio, ha urlato tutto il suo sdegno verso il minuto di raccoglimento non concesso dalla Figc.

LEGGI ANCHE >>> Intanto Dybala chiama un suo vecchio compagno alla Juventus

Roberto Bettega (getty images)

Le parole di Gentile su Anastasi

«È vergognoso che ad Anastasi non sia stato tributato un minuto di raccoglimento su tutti i campi della Serie A. C’è grande amarezza». A dirlo è Claudio Gentile arrivando al funerale di Pietro Anastasi, scomparso venerdì all’età di 71 anni per la Sla. Solamente Juventus e Inter hanno ricordato il campione d’Europa del 1968 con un minuto di raccoglimento prima delle rispettive partite. Nel resto della Serie A la sua scomparsa è passata quasi inosservata.

LEGGI ANCHE >>> Intanto Dybala chiama un suo vecchio compagno alla Juventus

Pietro Anastasi (foto Juventus Fc)
Pietro Anastasi (foto Juventus Fc)

Il commiato di Bettega e Oriali

Non solo Gentile, però, ha voluto dire la sua per salutare il vecchio attaccante della Nazionale Italiana. «È stato il mio compagno di camera, riusciva a darmi tranquillità per affrontare una sfida dura. È stato l’uomo simbolo degli anni ’70, era un mondo diverso, non paragonabile a quello di oggi. Era un grande uomo». Roberto Bettega ricorda così Pietro Anastasi. «Il mio gol di tacco? Il cross era di Anastasi, ricordo bene – prosegue -. Era una persona che ti incitava e ti instradava». «È stato un onore – aggiunge invece Lele Oriali, all’arrivo al funerale – poter giocare con lui e poterlo frequentare. Aveva tanti valori umani, era un grande giocatore. Nell’ultimo periodo non l’ho sentito spesso e me ne dispiaccio».

 

 

Gestione cookie