Sarri tornerà per la prima volta da avversario a Napoli, nel San Paolo che lo idolatrò come il “Comandante”. Sarà fischiato accusato di alto tradimento.
Maurizio Sarri e il Napoli, storia di un grande amore. Finito. La storia vissuta dal tecnico della Juventus al San Paolo è una delle più belle favole moderne. Che però non hanno saputo regalare, per fortuna dei bianconeri, alcun lieto fine. La zuccata di Koulobaly con cui i partenopei violarono lo Stadium fece pensare ad un cambio di proprietà per lo scudetto. Ma in un albergo di Firenze qualcosa andò storto.
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Il ritorno di Sarri a Napoli
Stamattina tutti i giornali si focalizzano sul ritorno del “Comandante” al San Paolo. Là dove il sarrismo unì gioia e rivoluzione, pioveranno fischi. Il Corriere dello Sport titola “Sarri contro Sarri”. Dentro si legge, parlando di evoluzione «Il Napoli che si era costruito, la Juve carica di talento che gli hanno dato. Ma i numeri sono simili, anzi migliorano E la “malattia” è la stessa». La Gazzetta dello Sport sceglie “Sarri spacca Napoli” come titolo in prima, intervistando poi dei vip tifosi partenopei. Nelle pagine interne, po, «Il legame con Napoli è stato intenso, la delusione per la scelta bianconera di Maurizio, però, suscita sentimenti contrapposti».
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Maurizio come il Masaniello di Pino Daniele
Anche sul Corriere della Sera, edizione di Torino, si parla di un derby speciale. Su queste pagine, probabilmente la citazione più bella. «”Masaniello é crisciut, Masaniello é turnat”, cantava Pino Daniele. In tanti hanno dato del Masaniello a Maurizio Sarri, correggendo poi il tiro perché il rivoluzionario che guidò il popolo napoletano fu tradito dalle persone di cui si fidava, mentre il tecnico che lottava contro i presunti poteri forti avrebbe poi tradito la sua gente sposando la Signora.