Ottavio Bianchi punzecchia Sarri: «Deve vincere e basta. Conte lo insidia»

Ottavio Bianchi commenta la corsa scudetto ed analizza come la Juventus sia in vetta grazie alle giocate dei suoi campioni in attacco. Poi elogia Conte.

Ottavio Bianchi © Getty Images

Ottavio Bianchi uno scudetto l’ha vinto. Ha conquistato il tricolore a Napoli, in un posto che di solito è avido di vittorie. Dalle colonne del Corriere dello Sport non ha lesinato parole nel commentare la corsa scudetto. In più ha espresso giudizi su Maurizio Sarri. «Quanto c’è di Sarri in questa Juve? Bisognerebbe chiederlo a lui – ha detto -. Certo, vista da fuori è una Juve che sta a +3 sull’Inter più per le capacità individuali dei singoli che per il gioco di squadra». Parole pesanti che saranno arrivate di certo al destinatario.

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Ottavio Bianchi e la Juventus

Innanzitutto si pare dal confronto con il Napoli di Sarri. «Se quella squadra seminava più bellezza di questa Juventus? Guardi, magari a Sarri questo aspetto non interessa nemmeno. Mi spiego: deve vincere, stop – taglia corto Ottavio Bianchi -. Il resto non conta. Il suo Empoli giocava con grande scioltezza, a Napoli ha dato spettacolo: ma sono situazioni che non si possono paragonare. La Juventus è un’altra cosa. In estate si era parlato di rivoluzione culturale? Questo l’avete detto voi. Un allenatore deve far giocare bene la propria squadra e vincere. Quello che posso dire è che finora la Juve ha fatto fatica, una sofferenza non prevista. Ha vinto tante partite con un solo gol di scarto puntando molto sui colpi ora di Cristiano Ronaldo ora di Dybala e Higuain».

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Antonio Conte
Antonio Conte alla Juventus

«Conte può insidiare la Juve»

Ottavio Bianchi si focalizza anche su Antonio Conte. «Conte sta lavorando su premesse importanti, finalmente credibili. C’è il lavoro di una società che ha preso a modello la Juventus, e si vede. Il giudizio è sicuramente positivo, sta facendo un eccellente lavoro. Per mesi ha chiesto rinforzi, ora la società l’ha accontentato. Diciamo che la Juve che ha dettato legge per otto anni consecutivi oggi non dà l’impressione di essere una macchina da guerra imbattibile…».

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