Rocco Commisso questa mattina ha rilasciato un’intervista esclusiva al Corriere dello Sport in cui torna ancora su Juventus-Fiorentina di domenica.
«Nedved? Contro la Juventus abbiamo fatto una bella partita e dopo non ha avuto il coraggio di darmi la mano. E che siamo niente noi? – aveva detto domenica – La Juve ha 350 milioni di ingaggio, non ha bisogno dei favori arbitrali». Rocco Commisso dopo il 90′ si è presentato come noto a reti unificate denunciando torti arbitrali e lanciando accuse pesantissime. L’ad bianconero gli ha risposto a tono, così come anche il designatore arbitrale Nicchi.
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Commisso, ennesima intervista
Rocco Commisso però non si ferma. Questa mattina, dalle colonne del Corriere dello Sport, ha rilasciato un’altra intervista. E qui fa un mezzo passo indietro sulla Juventus. «La mia esternazione non era rivolta solo alla Juventus – ha detto -. L’ho fatto per il calcio italiano, che poi è quello che viene esportato nel mondo. La mia non è stata una richiesta di favori per la mia squadra, quanto una maggiore uguaglianza nel metro di giudizio».
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Le parole rivolte ad Agnelli
Commisso poi analizza la situazione dei rapporti con la proprietà della Juventus. «Quando la Juventus è venuta al Franchi, per la gara di campionato è stato un “signorone”. Stesso discorso per Andrea Agnelli o anche John Elkann, col quale ho scambiato delle battute a New York. Con Nedved io non devo parlarci. Pentito? Assolutamente no. Io sono uno battagliero, la mia forza, da sempre, è stata proprio quella di non tirarsi indietro di fronte a niente».