C’è un dolce retrogusto nelle parole che Andrea Agnelli dedica a Pep Guardiola. Lo si assapora lentamente, senza fretta, alla Juventus.
«C’è un dolce retrogusto nelle parole che Andrea Agnelli dedica a Pep Guardiola. Lo si assapora lentamente, senza fretta. L’attrazione è evidente, quanto la comprensione per le scelte del vate catalano. Il formale rispetto per il contratto di Sarri (2022) è un atto dovuto, invece le attenzioni per il futuro di Pep sono un atto d’amore». Con queste parole la Gazzetta dello Sport evidenzia come il tecnico del Man City continui ad essere un chiodo fisso della dirigenza bianconera. L’attuale tecnico sarà chiaramente giudicato in base ai risultati.
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Guardiola e il feeling con la Juventus
Al momento non ci sono elementi che lasciano pensare ad un imminente arrivo di Pep Guardiola alla Juventus. Oggi c’è Sarri, uno che cerca di avvicinarsi allo stile dell’ex tecnico blaugrana. E magari prepara il terreno… «Nel mezzo ci sono i problemi del City col Fair-Play finanziario e le affermazioni del tecnico, fermissimo nel dichiarare fedeltà al club di Mansour. Chi lo conosce bene giura che Pep è soprattutto legato a Ferran Soriano e Txiki Begiristain, fraterni compagni di viaggio. Per paradosso lascia una sola strada per una separazione a giugno. Vale a dire che la proprietà emiratina decida di licenziarlo, come segno di un eventuale ridimensionamento – continua la Gazzetta. In realtà il City ritiene di far valere le proprie ragioni e la Juve non può dare nulla per scontato. Allo stesso tempo non si ha l’impressione che Guardiola si stia attrezzando per rinnovare il contratto in scadenza nel 2021. Ed è questa la traccia più significativa, con un’uscita dolce dalla Premier. A tal proposito va ricordato che nella sua carriera Guardiola ha sempre avuto la curiosità di cambiare. Era successo da calciatore, ma anche da allenatore: dopo gli exploit di Barcellona (2008-12), s’è ritagliato il triennio al Bayern Monaco (13-16) ed ora a Manchester è già a quota 4».