L’Inter giocherà a porte chiuse la supersfida in casa della Juventus. Conte sorride per il recupero di Handanovic e perché non ci sarà tifo contro di lui.
Juve-Inter a porte chiuse di domenica sera sarà qualcosa che non era mai successo prima. La supersfida del campionato, quella che deciderà la stagione, favorisce in partenza Antonio Conte. L’ex bianconero che ora siede sulla panchina della Juve non riceverà pressioni. Lo stadio sarà vuoto e non ci saranno i suoi vecchi sostenitori a fischiarlo. L’evento tanto atteso avrà quindi un epilogo assurdo. Ma il tecnico ha degli altri motivi, meno banali, per sorridere.
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L’Inter con la formazione-B
Domani contro il Lugodorets in Europa League, l’Inter schiererà la formazione-B. Quasi per intero, perché Conte ha la possibilità di limitare il doppio impegno (magari anche part time) solo a due undicesimi, nello specifico a uno tra Barella e Vecino – più probabilmente il primo – e a Lukaku. Rotazioni larghe, pertanto. Proverà la seconda linea. Difficile pensare che Young e Candreva non giochino contro la Juventus. Sono due tra i giocatori più in forma di Conte, l’inglese si è inserito in maniera più rapida di quanto lo stesso tecnico osasse sperare, l’italiano ormai non è più una sorpresa ma una garanzia.
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Infermeria quasi vuota
La Gazzetta delo Sport fa inoltre il punto sugli infortunati. «La buona notizia è in attacco – si legge -. Lautaro è squalificato, Sanchez ha una maglia garantita e ieri Conte ha riabbracciato in campo Sebastiano Esposito». Con la Juve all’orizzonte, si capisce bene quanto il traguardo sia ambizioso. La Grande Ricchezza è riuscirci ruotando la rosa e gestendo le forze: nel girone d’andata non si poteva mica fare. E in più allo stadium torna Handanovic.