Per un mese, almeno ad oggi, le porte degli stadi italiani resteranno chiuse ai tifosi delle squadre di Serie A e Serie B. C’è chi vuole il calcio in chiaro
Governo e Lega di Serie A hanno deliberato un mese senza poter seguire dal vivo la squadra del cuore. Insomma, porte chiuse sino al 3 aprile (per ora). In Serie A significa tre giornate senza spettatori (Coppe europee incluse). Un danno di decine di milioni, calendario impazzito e cause di tifosi in arrivo perché il risarcimento degli abbonamenti è un rebus. Ad affrontare l’argomento è il noto editorialista di Repubblica Fulvio Bianchi che pone alcuni problemi. «Cresce il partito di chi vuole le gare in chiaro. Il contratto della Lega prevede che gli incontri debbano andare solo in pay tv (e non per niente Sky e Dazn hanno sborsato bei soldini). Rai e Mediaset, che per il calcio non hanno tirato fuori un centesimo, si erano già fatte avanti ma ci vorrebbe un decreto del governo. L’ennesimo decreto, e susciterebbe non poche polemiche».
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La Serie A, un bel pastrocchio
La senatrice di Forza Italia Sandra Lonardo Mastella ha presentato in Senato una interrogazione parlamentare con carattere d’urgenza. «Le partite di calcio di Serie A e Serie B si giocheranno a porte chiuse ed i tifosi non avranno a possibilità di partecipare alle competizioni negli stadi. Chiedo al governo – ha detto – di intervenire presso la Rai, Dazn e Sky affinché tutte le partite si vedano in chiaro. Questo in modo da soddisfare le legittime esigenze di natura sanitaria ed anche per evitare possibili situazioni di modesta depressione sociale». La Rai non c’entra nulla, ha comprato per 35 milioni i diritti della Coppa Italia che già trasmette in chiaro. E poi Sky ha già una sua tv, si chiama Tv8, che trasmette in chiaro.