Tacchinardi attacca l’Inter: «Vergognosi riferimenti a calciopoli»

Alessio Tacchinardi si scaglia contro il mondo Inter, difendendo a spada tratta la Juventus dagli attacchi subiti e dai riferimenti a Calciopoli.

alessio tacchinardi
alessio tacchinardi

Alessio Tacchinardi non ci sta e da juventino doc, non le manda a dire all’Inter e al suo presidente Zhang. Sceglie le colonne di Tuttosport per esternare dei pensieri netti e che non lasciano spazio ad interpretazione. «Premetto: si è creata una situazione pazzesca, ma bisogna stare molto attenti a dosare le parole. Sì, anche gli addetti ai lavori».

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Tacchinardi difende la Juventus

«Mi riferisco naturalmente alla querelle Juve-Inter – dice Tacchinardi-. E devo dire che la Juve si sta comportando da vera signora. Ascolta, lascia parlare gli altri, anche troppo, visto che tutti o quasi hanno avuto reazioni esagerate, e magari si sarà anche stufata. La Juve se deve giocare gioca, altrimenti non lo fa. Invece tutti hanno parlato prima di sapere le cose. All’Inter è stato anche chiesto se volevano giocare il lunedì Poi, però, siamo alle solite: c’è chi parla di Calciopoli bis e mi sembra una follia. Io ho giocato per 11 anni nella Juventus, è troppo facile cercare un appiglio simile. Non capisco nemmeno le dichiarazioni di Liverani: Fabio è un amico nonché una persona molto intelligente, ma ha detto cose sbagliate. Parlare di campionato falsato e cose del genere sono frasi molto pesanti».

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Alessio Tacchinardi (getty images)

Il pensiero sulla Lega

Tacchinardi poi chiude parlando della Lega di Serie A. «Poteva gestire meglio la situazione e soprattutto spiegarla con maggiore chiarezza. Questo ben prima del giorno in cui era previsto che si giocasse Juventus-Inter. Senza chiarezza si lascia spazio alla libera intepretazione e non va bene. Ma, ripeto, se salta fuori Calciopoli diventa tutto esagerato. Questa è follia. Accusare la Juve è vergognoso. Sarà anche un periodo di grandi pressioni, con punti pesanti in ballo, ma in questo caso bisogna solo abbassare le orecchie e accettare le decisioni di governo e Lega».

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