Evelina Christillin è membro aggiuntivo Uefa del consiglio Fifa. Tifosissima della Juventus, ha partecipato alla riunione con le leghe a Nyon.
La manager torinese, membro aggiuntivo Uefa del consiglio Fifa, Evelina Christillin è stata intervistata da tuttojuve.com parlare degli ultimi sviluppi a Nyon e non solo. Tifosissima della Juventus, ha partecipato alla riunione con le leghe. «Sì, è così. Ovviamente la Uefa aveva lavorato duramente nei giorni precedenti per cercare di trovare delle soluzioni condivise, in modo da arrivare alla riunione con un accordo. Non eravamo, invece, presenti nell’altra riunione con l’ECA che riguardava i club e le leghe. Anche qui la decisione è arrivata all’unanimità. E’ evidente, è una situazione di grandissima emergenza».
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Evelina Christillin traccia gli scenari che potrebbero essere applicati qualora il calcio riparta. «Era stato ipotizzato di rimandare l’Europeo al tardo autunno, ma non era praticabile anche per ragioni di calendario. Così il presidente Ceferin ha preso la decisione meno dolorosa. Per quanto riguarda le competizioni europee, si sono immaginati 6 o 7 scenari partendo con delle date scadenzate ed ipotizzando un inizio che, temo, sia molto ottimistico al 14 aprile magari a porte chiuse. E questa simulazione terminerebbe al 13 giugno. Cominciando tra un mesetto non bisognerebbe cambiar nulla, mentre andando avanti la tempistica sarebbe sempre più corta e le due finali di Europa League e Champions League si giocherebbero in estate. A mio parere potrebbero esserci partite secche, ovviamente in due settimane non si possono affrontare partite da andata e ritorno».
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Per chiudere, parla della Serie a. «Il campionato nazionale è molto schiacciato, perché lo abbiamo sospeso prima degli altri. A noi mancano 12 partite, a qualche squadra come l’Inter ne manca addirittura una in più. C’è molto da stringere. Non pensiamo molto alla Coppa Italia, abbiamo ancora 5 squadre in Europa e c’è molta carne al fuoco. Più si andrà avanti nel tempo, più l’Uefa penserà di utilizzare i sabati e le domeniche per disputare le coppe. E’ un puzzle terribile, la federazione italiana lo ha fatto notare e il presidente Ceferin ha compreso. Non a caso sono stati nominati due gruppi di lavoro che dovranno mettersi sul pezzo e scandagliare caso per caso. Purtroppo ieri non c’è stato il tempo fisico per poter visualizzare tutte le situazioni singole di ogni campionato».
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