Calciopoli: l’ex dirigente della Juventus Antonio Giraudo infatti ha deciso di denunciare alla Corte europea dei diritti dell’uomo alcune violazioni.
Sarà infinita e mai verrà messo un punto a ciò che Calciopoli ha rappresentato per l’Italia. La rivalsa di mezzo paese, l’onta dell’altra metà che ancora oggi la ritiene illegittima. L’ultimo capitolo è stato scritto oggi. L’ex dirigente della Juventus Antonio Giraudo infatti ha deciso di denunciare alla Corte europea dei diritti dell’uomo alcune violazioni avvenute secondo lui nei processi che hanno portato alla sua condanna, la sospensione a vita a seguito di Calciopoli. Lo riporta in un articolo il portale calciomercato.com.
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Calciopoli e la volontà di Antonio Giraudo
Secondo Giraudo infatti l’Italia ha violato l’art. 6 della Convenzione, che garantisce l’accesso a un tribunale precostituito per legge e il diritto ad un giusto processo. Questo per aver consentito alle federazioni sportive la creazione di giurisdizioni disciplinari non “precostituite per legge”, che hanno lasciato al ricorrente e ai suoi avvocati soltanto 7 giorni per predisporre le difese, “lasso di tempo insufficiente anche solo per la semplice lettura di un fascicolo di oltre 7000 pagine”. Riguardoa Calciopoli, inoltre, sempre secondo Giraudo, rappresentato dagli avvocati Jean-Louis Dupont e Amedeo Rosboch, di aver sottoposto queste giurisdizioni disciplinari alla stessa autorità, in questo caso il presidente della Figc, alla quale era sottoposta la procura, ossia l’organo che ha istruito e sostenuto l’accusa.