La Serie A pensa alla possibilità di tornare in campo una volta che sarà finita l’emergenza. Ma sarà necessarie nuove visite d’idoneità?
Il caso degli stranieri do Juventus, Inter, Milan e Parma che hanno lasciato l’Italia è senza alcun dubbio una vicenda che ha acceso la riunione dei presidenti di Lega, tenutasi mercoledì. La questione però, come rivelato da ‘Il Corriere dello Sport’, potrebbe avere delle conseguenze che potrebbero condizionare la ripresa degli allenamenti. Perché, se è vero che al momento si viaggia dir poco a vista, con la normativa vigente, quando i calciatori faranno rientro in Italia, dovranno molto probabilmente osservare un periodo di autoisolamento nelle rispettive case. Quindi per loro la quarantena potrebbe durare addirittura il doppio.
Serie A, tanti problemi in vista: ecco le soluzioni
In Lombardia, per fare un esempio, la possibilità di tornare a fare sport all’aria aperta è fissata per il 16 aprile. Ora resterà da capire se il Governo deciderà di adottare questa misura in tutto il paese. Molto ovviamente dipenderà dall’andamento del virus. Ed è probabilmente anche per questo che, sempre secondo quanto raccontato dal noto quotidiano sportivo romano, per riprendere il lavoro in totale sicurezza, si potrebbero fare degli screening medici approfonditi su calciatori che hanno contratto il virus. L’obiettivo è quello di escludere che questo abbia lasciato tracce sugli organismi. Occhi puntati ovviamente sui polmoni, principale bersaglio del Covid-19, visto che gli sportivi sono sottoposti a sollecitazioni maggiori rispetto alle persone comuni e c’è la necessità di escludere complicanze. Si starebbe facendo strada quindi l’ipotesi di nuove visite di idoneità prima di tornare in campo. Un’idea che rallenterebbe ancora il tutto, ma che sembra al momento inevitabile per tutelare la salute di tutti. Insomma, le soluzioni non mancano, ma al momento si può solo aspettare.