I club di serie A si sono trovati d’accordo, il campionato deve essere finito. Questa è dunque la volontà, che ora dovrà scontrarsi con le tempistiche dettate dall’emergenza Coronavirus. Che ancora – soprattutto nel nord del paese – non è stata certo superata. Ci sarà bisogno di tempo e ci sarà bisogno anche di rispettare le norme che saranno imposte.
Per questo tutte le squadre hanno già pensato anche alla ridefinizione degli spazi nei propri centri sportivi, in modo da poter seguire il protocollo medico-scientifico. Ieri è andato in scena l’incontro tra la Figc e il ministro dello Sport Spadafora. Con il presidente Gravina che ha suggerito – come riporta il Corriere dello Sport – la soluzione giusta per far sì che venga superato il “problema tamponi”.
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In un momento di difficoltà come questo qualcuno aveva iniziato a storcere il muso riguardo l’utilizzo dei tamponi per la prevenzione dei calciatori. E così, ecco la mossa che potrebbe essere quella vincente: “ogni club comprerà 1.000 tamponi, ma ne pagherà 2.000 in modo da lasciarne la metà alle persone che ne hanno bisogno”. Anche il presidente dell’Aic Tommasi ha sottolineato come il calcio non voglia assolutamente sottrarre i tamponi alle categorie più bisognose.
Ci saranno però degli altri passi da compiere affinché si possa tornare in campo. Per adesso sarà bene pensare solo alla prima fase, quella relativa agli allenamenti. Anche perché per adesso i numeri di morti e contagi relativi al Coronavirus sono ancora troppo alti. Ad ogni modo il calcio sta facendo di tutto per essere considerato come altre aziende del paese, un settore importante perché garantisce lavoro a migliaia di persone. Per questo motivo le possibilità che si possa ripartire il 4 maggio sono buone, anche se chiaramente sarà il comitato tecnico scientifico del ministero della salute e del governo a dover prendere la decisione finale. E’ probabile comunque che si possa slittare la ripartenza del campionato di un paio di settimane.