Il Ministro dello Spot, Vincenzo Spadafora, frena ancora sulla ripresa del calcio italiano. «Impossibile fare previsioni ad oggi fino a metà giugno».
Il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, è in guerra aperta con la Lega di Serie A. Ogni giorno che passa i club vedono andare in fumo migliaia di euro, pertanto spingono per riprendere. Dal Governo, invece, ci sono frenate convinte. «Riprendere gli allenamenti non vuol dire necessariamente che riprenderà anche il campionato. Per la Figc si dovrebbe ripartire a metà giugno, ma non siamo in grado di sapere l’evoluzione del virus». Il ministro è accusato di complottare contro il calcio: «Voci ridicole, mi muovo solo rispettando le regole».
LEGGI ANCHE >>> Arthur, il Barcellona è disposto a trattare con la Juventus il trasferimento
Spadafora detta la linea
Spadafora aveva giudicato insufficiente il protocollo dei medici di serie A, ma più di un addetto ai lavori lo aveva accusato di remare contro la ripresa della serie A. «Per la Figc il campionato dovrebbe ripartire a metà giugno, se consideriamo che non siamo nemmeno a maggio è un tempo lunghissimo. Non siamo in grado di sapere l’evoluzione del virus e come reagiremo noi tutti. E’ impossibile dire oggi che il calcio ripartirà e indicare una data precisa». La situazione è ancora in continua evoluzione. «Non è per fare terrorismo psicologico, ma è impossibile dire oggi quando si tornerà in campo perché non lo sa nessuno – ha commentato -. Intanto se riprendono gli allenamenti in sicurezza ci predisponiamo anche in modo che il campionato possa riprendere, ma questo lo sapremo soltanto più avanti. Anche se non è detto che, qualora si riuscisse a perfezionare il protocollo per garantire la salute di tutti, non vorrà dire che riprenderà il campionato per forza. Il comitato tecnico scientifico nel più breve tempo possibile incontrerà alcuni rappresentanti della Figc, del mondo del calcio e del Coni e anche la federazione dei medici sportivi per riuscire a perfezionare questo protocollo nel modo migliore per garantire la salute di tutti».