Juventus, Chiellini racconta: “Vidal un campione, ma aveva un punto debole”

Giorgio Chiellini, nel suo libro autobiografico, ha parlato anche di Arturo Vidal. Ma cos’ha detto il difensore sul suo ex compagno di squadra?

Chiellini e vidal

Non solo le bordate a Balotelli e a Felipe Melo. Il libro autografico di Giorgio Chiellini parla anche di Arturo Vidal, suo compagno di squadra alla Juventus. Ma che cosa ha detto il difensore dei bianconeri sul centrocampista cileno? Le sue sono senza alcun dubbio parole che fanno discutere, in quanto è stato tirato in ballo anche Antonio Conte, all’epoca allenatore dei piemontesi.

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Chiellini, ecco le sue parole su Vidal

“Uno come Vidal ogni tanto usciva e beveva più del dovuto. Questa cosa la sanno tutti. Insomma, si può dire che l’alcol era un po’ il suo punto debole. Dire questo non significa mettersi a discutere la persona. Le debolezze fanno parte della natura umana. Ciò che contano sono le conseguenze. Il grande Arturo un paio di volte all’anno non si presentava all’allenamento, oppure arrivava che era ancora piuttosto allegro. Va però detto che ha mai battuto la fiacca, anzi. Io penso che a volte certi modi di essere diventino una forza. Purtroppo io ho conosciuto poco Paolo Montero, un altro che viveva la notte da re. E l’ultimo anno da noi, quando il suo rendimento era calato, Moggi andò da lui e gli disse: ‘Paolo, ti prego, smetti di restare a casa la sera, torna quello di sempre!’. Anche Vidal era un po’ così“, questo quanto scritto dal capitano della Vecchia Signora.

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Chiellini rivela, come molti comportamenti di Vidal, non andavano giù ad Antonio Conte: “Ricordo ancora una tournée americana, quando eravamo a Miami la sera prima dell’ultimo allenamento prima di ripartire, in libera uscita. La mattina dopo, Arturo non si vedeva. Era a letto e hanno dovuto tirarlo giù a forza. Quel giorno dovevamo provare anche il nuovo materiale d’allenamento. Eravamo tutti vestiti di nero e c’erano 40 gradi. Il mister Conte non vedeva l’ora che Vidal in quello stato mollasse, per metterlo fuori rosa e dargli una punizione esemplare. Invece, dopo dieci minuti in cui Arturo sembrava ancora brillo e non vedeva neanche passare il pallone, aveva finito l’allenamento che correva come un matto e staccava tutti di venti metri a ogni allungo. Cosa vuoi dire a una persona così, che tra l’altro porta gioia nel gruppo oltre a essere un trascinatore, un combattente e un grande campione?“. E c’è stato spazio anche per due battute su Mourinho: “José è un altro mostro sacro della panchina. Non c’ho mai parlato, a parte qualche sporadico saluto. Sono però convinto che il suo carisma abbia cambiato il nostro sport. Lui cerca sempre la guerra con qualcuno o qualcosa, facendo da parafulmine. Un po’ come Conte. Si tratta di due caratteri forti che non le mandano a dire. A volte lo fanno per strategia, altre volte per indole“.

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