Domani saranno 35 anni dalla strage dell’Heysel, il tragico avvenimento che ha segnato il mondo del calcio a livello mondiale.
Un momento davvero tragico quello dell’Heysel, domani saranno 35 anni da quel tragico avvenimento che ha segnato letteralmente la storia del calcio mondiale. Era, infatti, in quel 28 maggio 1985 la finale della Coppa Campioni fra Juventus e Liverpool nello stadio Heysel di Bruxelles. Purtroppo prima del fischio iniziale, una parte della tifoseria del Liverpoool, i cosiddetti Hooligans si riversò sulla tribuna dove c’erano i tifosi italiani della Juventus, sfondando -letteralmente- la parete divisoria. La polizia arrivò quando gli hooligans erano già in azione con violenza contro i supporter avversari: gli inseguirono fino all’estremità degli spalti. Presi, giustamente, dal panico i tifosi italiani si ammassarono più in basso, e purtroppo il tragicissimo epilogo: finirono schiacciati l’uno sull’altro contro un muro, che crollò. In quel tragico avvenimento morirono 39 persone di cui 32 italiani e ci furono 600 feriti. Una strage che purtroppo segnò tutto il mondo del calcio e dello sport.
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35 anni dopo è legittimo ricordato questo avvenimento, in memoria delle vittime e dei familiari.“Trentacinque anni dopo è ancora più importante ricordare perché con il passare del tempo il rischio che l’Heysel venga dimenticato è reale”. Andrea Lorentini è il presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime della strage dell’Heysel, ed è figlio di Roberto Lorentini, morto quella sera da eroe a Bruxelles. Si era salvato dopo le prime cariche degli hooligans ma tornò indietro perché da medico voleva soccorrere le altre persone, trentacinque anni dopo è impossibile dimenticare, i familiari delle vittime vogliono far capire alle nuove generazioni il senso più positivo del mondo del calcio e dello sport condannando la violenza. L’Heysel non è solo una strage della storia della Juventus, è una strage italiana e mondiale che dovrebbe andare oltre al tifo. Dunque la violenza nello sport non deve essere più ammessa. Un ricordo doveroso e un pensiero a tutti le vittime e un abbraccio ai familiari. La Juventus non dimentica.
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