Il giornalista Luigi Garlando punzecchia Agnelli per la sua frase all’Eca («E’ giusto che l’Atalanta giochi la Champions?») e attacca la Juventus.
La gara disputata dall’Atalanta contro la Juventus è di quelle maiuscole, nessuno lo mette in dubbio. Soltanto che in casa bianconera non ha lasciato strascichi di nessun genere. Anzi ha aumentato il vantaggio sulla Lazio (e stasera probabilmente Inter) a +8. Stamattina, tuttavia, su Gazzetta dello Sport il giornalista Luigi Garlando non ha usato parole dolci verso il più importante club italiano. «Il secondo rigore di CR7 non cancella il valore della prestazione orobica – si legge -. Risponde a suo modo alla domanda che si faceva Andrea Agnelli il 5 marzo scorso nella stanze dell’Eca: “E’ giusto che l’Atalanta sia in Champions senza storia?”. Sì, è giusto perché, a parte la tradizione, che è vezzo più che requisito, ha tutti i parametri che servono. Identità collettiva di gioco, spirito offensivo, intensità agonistica e qualità tecnica. Questo pretende oggi l’Europa. La domanda semmai è un’altra: questa Juve ce li ha questi parametri?».
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Juventus, Sarri ha messo le mani avanti
Garlando ci va giù pesante e rincara la dose sulla Juventus e su Maurizio Sarri. Il tecnico a suo dire avrebbe messo le mani avanti da tempo dicendo “Non vedrete mai il gioco collettivo di altre mie squadre“. «La peculiarità di alcune individualità, a cominciare da CR7, ha imposto ritocchi al gioco – si legge ancora sulla rosea -. Ma sicuramente il tecnico si aspettava altra resa sul piano delle sincronie di squadra. A parte rare eccezioni (il primo tempo di Juve-Napoli, gli incroci con l’Inter…) è stata la Juve delle grandi individualità. Probabilmente sabato, davanti al possesso frustrante dell’Atalanta, Sarri ha provato imbarazzo e invidia, forse la tentazione di ordinare il cambio di maglia». Parole inequivocabili che sembrano bocciare uno scudetto invece vinto con grande merito.