L’ex calciatore della Juventus, Massimo Mauro, analizza il momento dei bianconeri. «Manca il ritmo, la rivoluzione di Maurizio Sarri è ancora a metà».
Massimo Mauro con la Juventus ha vinto trofei importanti. Lo scudetto del 1986 e la Coppa Intercontinentale del 1985, poi bissati in parte a Napoli un tricolore (1990) e una Supercoppa italiana (1990). Stamattina dalle colonne di Gazzetta dello Sport ha attaccato i bianconeri. «Ai bianconeri manca più di qualcosa – dice -. La Juve ha fatto una scelta filosofica che condivido: cambiare identità conservando la vittoria. È un obiettivo difficile che ancora non ha centrato: serve tempo e, per questo, la squadra finisce per accontentarsi. Il matrimonio con Sarri non sembra ancora riuscito, ma mi auguro che funzioni. C’è ancora margine. La Juve, però, deve aumentare ritmo, intensità e cominciare a correre meglio, esattamente come fa l’Atalanta. La rivoluzione si è fermata a metà».
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Per Mauro la Juve è un ibrido
Massimo Mauro approfondisce poi il suo concetto. «La Juve non è ermetica difensivamente come un tempo e non è spettacolare davanti come si sperava. Sta nel mezzo tra passato e futuro. Oltre a un acquisto azzeccatissimo come De Ligt la squadra ha avuto troppi guai. L’unica certezza è Cuadrado, Alex Sandro e Danilo non convincono, De Sciglio è sempre fuori». Chiusura dedicata alla Champions. «Dopo la ripresa, la Juve ha fatto bene con le piccole e male con squadre di taglia superiore come Napoli, Milan e Atalanta. Il Lione non è una grande ma, an- che se la Juve passasse, non la vedo in prima fila. Mentre l’Atalanta in gara secca può battere chiunque. Proprio chiunque!».