La Juventus si trova in una fase che potremmo definire di transizione: nell’aria si avverte l’idea della necessità di un cambiamento importante della rosa, per provare a dare l’assalto al campionato anche nei prossimi anni
“Cambiare tanto, per far sì che tutto rimanga come è“: questa celebre frase di uno dei romanzi più importanti della storia della narrativa importante, il Gattopardo di Tommasi di Lampedusa, rispecchia perfettamente il momento “storico” che sta attraversando la squadra bianconera. Lo zoccolo duro della rosa, permeata da un decennio di sacrifici e vittorie, non può e non deve rappresentare più la spina dorsale della rosa che verrà. Ecco perchè gli innesti di Arthur e Kulusevski serviranno sicuramente a ringiovanire le leve della rosa, abbinando qualità e quantità.
Un passaggio generazionale dalla non facile attuazione, che la dirigenza di corso Galileo Ferraris dovrà essere molto brava a gestire nel migliore dei modi per evitare di ritrovarsi nella stessa situazione dell’Inter post triplete. A Paratici l’arduo compito di abbassare il monte ingaggi, e di regalare a Sarri una rosa competitiva sia nel presente, che in un’ottica futura. I primi scricchiolii già si notano: questioni di motivazioni, certo: dopo tanti anni di successi non è facile continuare a mantenere alta l’asticella. Ed e qui che la Juve dovrà continuare a fare la Juve: del resto, “vincere non è importante, è l’unica cosa che conta”.