Ieri summit in casa Juventus. Andrea Agnelli ha chiesto calma e sangue freddo in vista del rush finale. Ma Sarri resta in balia dei risultati. Sarà esonero?
Tuttosport ha fatto un quadro generale delle cose in casa Juventus. Le cattive prestazioni contro Milan, Atalanta e Sassuolo hanno gettato nello sconforto i fan bianconeri. In più l’Inter di Antonio Conte è tornata a -6. Significa che la Vecchia Signora deve fare 9 punti in cinque match per la matematica, ma sulla sua strada ci sono le romane. Lunedì la Lazio, poi all’ultima giornata la Roma. «A Vinovo c’è la consapevolezza di quanto sia sdrucciolevole esprimere giudizi in questo calcio che ha troppe stranezze per trarne indicazioni attendibili. Perciò vale la regola d’oro che ha guidato la storia della società: prima si vince, poi si ragiona. Regola che, applicata alla situazione attuale, si traduce con la conferma di Maurizio Sarri in caso di vittoria dello scudetto».
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Sarri appeso al filo dei risultati
Ieri pomeriggio Andrea Agnelli ha incontrato Paratici e Nedved per fare il punto della situazione. «In questo momento l’esonero è un’opzione che non viene presa in considerazione – si legge -. Non esiste, per esempio, una lista di nomi alternativi e l’ipotesi Pochettino, circolata nella giornata di ieri, non ha trovato alcun riscontro concreto. Anche perché perdere questo scudetto significa, data la situazione attuale e il calendario, combinare un pasticcio epocale. Pure peggiore di quello del 2000, quando incise la pioggia di Perugia. Detto ciò, in questo momento, Sarri gode della fiducia del club, dove c’è la consapevolezza che nelle ultime tre partite la Juventus ha affrontato le tre squadre più in forma di questo strano finale di campionato».