Adriano Galliani impazziva per il Pirlo calciatore. Adesso commenta il passaggio sulla panchina della Juventus: «L’idea può essere quella giusta».
Adriano Galliani di calcio ne capisce. Ne ha sempre capito. E quando ha potuto operare con un portafogli pieno, ha sempre portato in alto il Milan. Un grandissimo Milan. Uno delle sue stelle era proprio Andrea Pirlo, neo allenatore della Juventus. Con lui i rossoneri vinsero due Champions League. «Andrea l’ho appena sentito al telefono, rideva come un matto» dice l’ad del Monza in un’intervista al Corriere dello Sport.
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Galliani e le parole su Pirlo
Galliani non è tipo da andare per il sottile. «Predestinato? Si capiva già allora. Era allenatore quando giocava, e il campo non tradisce. Alla Juve farà benissimo. Gli ho fatto i complimenti. Se dovessi definire Andrea con una sola parola direi intelligente. E poi era uno che studiava, Andrea studiava. L’avversario, il contesto, le situazioni. Un altro che studiava come un matto è Pippo. Al punto che quando devo prendere un giocatore il primo che chiamo è lui. Mi faccio fare una relazione». Si chiude con una battuta: «Non pensavo che potesse impiegare solo tre giorni per arrivare alla panchina della Juve. Immaginavo, che so, tra qualche mese (sorride, nda). Mentre glielo ricordavo lui rideva. Troppo forte, Andrea».