Il tecnico della Dinamo Kiev Mircea Lucescu, per difendere Andrea Pirlo, nel ’95 litigò con Luzardi del Brescia: «E’ sempre stato un campione nella testa».
Pirlo esordì 16enne in Europa contro l’Ipswich l’11 ottobre 1995 nel torneo Anglo Italiano. E gli inglesi segnarono il 2-2 dopo il suo ingresso. Mircea Lucescu era l’allenatore del Brescia, stasera ritroverà il suo vecchio calciatore diventato allenatore della Juventus. «Litigai con Luzardi (difensore dell rondinelle, ndr). Era arrabbiato – racconta l’allenatore ucraino – perché avevo messo in campo il ragazzino. “Questo ragazzino ha davanti un gran futuro – urlai – tu non so”. Cose da spogliatoio, capitano». L’aneddoto presenta il match, già fondamentale, con la Dinamo Kiev, ma la conferenza è zeppa di ricordi. «Andavo sempre agli allenamenti dei giovani e mi resi conto da come si muoveva e toccava la palla che dentro di lui c’era un campione. Poi ci fu il Viareggio: Andrea ci andò sotto età ma non giocò e io che ero arrivato fino a lì per vederlo notai quanto fosse deluso. Così lo riportai a Brescia in macchina: un viaggio di tre ore in cui provai a parlargli e dargli fiducia. Lo volevo sempre con noi e iniziai a chiamarlo in prima squadra, lo proteggevo e volevo far crescere quel talento. Alla fine uscì il campione, merito suo ovviamente».
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Il rapporto tra Lucescu e Pirlo
Lucescu, infine, parla del suo rapporto da tecnico con Andrea Pirlo. «Non ho mai dovuto bacchettarlo. Qualche discussione, mai i litigi: consigli su cosa fare piuttosto. Di recente non l’ho sentito, ma sono felicissimo per lui. In campo aveva equilibrio e senso della giocata, cose che lo aiuteranno anche in panchina. Allenare è anche istinto. E lui lo aveva, la sentiva la partita».