Juve, serve cuore “fino alla fine”: primo tempo con il Toro da retrocessione

I bianconeri hanno saputo reagire, ma serve tenere alti i giri del motore per tutti i 90 minuti per seguire il sogno scudettoJuventus

Juventus derby/ Per 60 minuti, la Juventus vista nel derby è sembrata assolutamente inguardabile. Squadra lunga, poco aggressiva, sempre seconda sulle seconde palle, mal disposta in campo: una buona fetta delle responsabilità va di certo attribuita ad Andrea Pirlo, che ha schierato titolari sia Chiesa che Kulusevski, benché l’esperimento fallito contro il Barcellona avesse rivelato la totale incompatibilità di due esterni che sono ultra offensivi. E la squadra ne ha risentito molto: le verticalizzazioni ispirate da capitan Belotti hanno fatto a fette la difesa dei Campioni d’Italia, evidenziando, semmai fosse necessario, i limiti di un centrocampo che non può prescindere dall’effervescenza di McKennie. Un calciatore che fino a qualche mese fa giocava nello Schalke 04: i tempi di Pogba sono evidentemente lontani.

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Lo schiaffo assestato da Nkoulou non ha rianimato l’undici bianconero, che anzi ha rischiato di capitolare già al quindicesimo, quando Szczesny con una prodezza ha detto di no ad un tentativo di Simone Zaza indirizzato all’angolino. Se un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, e tre indizi fanno una prova, la sortita in solitaria di Christian Ansaldi è sembrato ben più di un campanello d’allarme.

Juventus, ripartire dal secondo tempo del derbyJuventus

Poi, come spesso è accaduto in questo scorcio di stagione alla formazione di Gianpaolo, il Toro ha abbassato il proprio baricentro, e la Juve ha preso coraggio, rivitalizzata dall’entrata in campo di Aaron Ramsey, che ha preso il posto di uno spento Dejan Kulusevski. La staffilata di Cuadrado, primo tiro nello specchio della porta del Toro (al 77!) ha infuso coraggio nella banda di Pirlo, che prima con McKennie e poi con Bonucci sono riusciti fortunosamente a ribaltare l’incontro. 3 punti importanti per la classifica e per il morale: ma per lo scudetto servirà altro, tanto altro.

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