Juventus, ora sì che sei una squadra “liquida”: a Parma la consacrazione

Le buone sensazioni offerte nella gara contro il Tardini lasciano ben sperare per il proseguo della stagione. Pirlo può dirsi soddisfatto.Juventus

PARMA JUVENTUS PIRLO/ La Juventus ammirata al Tardini contro il Parma è sembrata una squadra. Vera. Compatta, solida, capace di assumersi con decisione le proprie responsabilità, concentrata per tutti i 90 minuti della gara. Con un’identità di gioco che sporadicamente si era intravista in questo primo scorcio di stagione: la volontà di recuperare la palla tenendo alto il baricentro della manovra è un mantra del neo tecnico, sul quale Pirlo non può e non deve transigere. E i risultati sembrano dargli ragioni. Sia in campionato che in Champions, Cristiano Ronaldo e compagni hanno dimostrato di potersi giocare le proprie carte: la sensazione di avere a che fare con una squadra più “europea” accomuna trasversalmente l’opinione di molti addetti ai lavori.

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La voglia di vincere, la cosiddetta fame, che non aveva accompagnato i bianconeri nella sfida contro l’Atalanta, la si è vista dal primo all’ultimo minuto contro i ducali, contro i quali i campioni d’Italia uscenti hanno offerto una prova convincente, sotto tutti i punti di vista. Poi si sa, le individualità il più delle volte fanno la differenza, e anche ieri sera le giocate di Morata e Ronaldo in attacco, e di Buffon tra i pali, hanno orientato in maniera decisiva l’andamento della gara.

Juventus, tracciata la strada: contro la Fiorentina vittoria a tutti costi

Andrea Pirlo, allenatore della Juventus @Getty

Testa, cuore e gambe ora al match contro la Fiorentina, che la Juve non può fallire. Milan ed Inter infatti non hanno alcun interesse ad abdicare dal trono della Serie A, e i bianconeri in questa fase sono costretti a rincorrere, a causa dei troppi pareggi ottenuti nella prima parte di campionato. Prestazioni scialbe che però sono servite, a correggere quei difetti cronici che la “Vecchia Signora” si portava come una Spada di Damocle sin dalla gestione Sarri.

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La campagna acquisti condotta da Paratici ha ridisegnato gli equilibri e l’assetto di una squadra giovane, nuova negli interpreti e nelle motivazioni, che non ha perso perso però il DNA che accomuna tutti coloro che almeno per una volta hanno avuto la possibilità di indossare quei colori: la vittoria. Del resto, “vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta”.

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