Galeone, maestro di Allegri e Giampolo, compie 80 anni. Sulla Juventus è molto chiaro: «Non ha ancora una sua identità di gioco.
Giovanni Galeone, festeggia gli ottant’anni nella sua casa di Udine parlando di calcio a La Gazzetta dello Sport: «La mia idea è che bisogna adattarsi all’identità del luogo. Per dire, a Ferrara mi adorano e non ho vinto un tubo. Credo che si debba sempre considerare l’identità dei club dove si lavora. La Juve non è come il Milan. Il miglior allenatore al mondo dico che è Guardiola, il suo Barcellona ma anche le variazioni al City mi sono piaciute. Allegri? Max sa sempre quello che fa, è un mago nelle letture della gara. E ha capito che non puoi portare ovunque lo stesso stile. Il primo Milan era fantastico, poi ci si adatta al luogo e ai personaggi».
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Galeone e la Juventus
L’ex tecnico del Pescara poi entra nel dettaglio e regala una stocca a Pirlo. «La Juventus non ha identità – dice – Fa fatica a trovarla come tante altre squadre ma è un periodo complicato». Galeone passa poi alle antagoniste. «L’Inter è prevedibile, non trova mai contromisure, ma resta la favorita: sul piano fisico debordante. L’Atalanta? Conosco bene Gasaperini, è bravissimo. Gioca sempre uno contro uno, la Dea fisicamente è una squadra aggressiva ma in fase di possesso palla ha tanta qualità».