Pirlo ha osato in Coppa Italia. Cristiano Ronaldo si è innervosito sul momento, ma il tecnico ha gestito al meglio la situazione col giusto piglio.
Parliamoci chiaro, forse con Sarri in panchina sarebbe successo qualcosa di differente. Invece Andrea Pirlo ha gestito la situazione con il giusto piglio, con intelligenza e ribadendo il perimetro entro il quale ha libertà di operare. Cristiano Ronaldo lì per lì si è sorpreso, infastidito. Poi però non ha fiatato ed ha incitato i compagni dando le giuste indicazioni dalla panchina. Insomma, è tutta un’altra storia e lo si è visto sin dai primi giorni. CR7 riconosce ad Andrea lo status dei grandi, memore anche di quell’incrocio in semifinale di Champions del 2007 (Milan-Manchester Utd).
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Pirlo, trovata la giusta alchimia?
Andrea Pirlo, insomma, pare aver capito come gestire il suo fuoriclasse. Il Re non è uno qualsiasi, lo sa bene, ma in alcuni momenti bisogna mettere i puntini sulle “i” e lo ha fatto. Il progetto di calcio dell’allenatore è stato sposato per la volontà di attaccare e dominare, ma senza troppi movimenti rigidi in fase offensiva. La Gazzetta dello Sport ricorda le parole di CR7 dopo Roma-Juve.. «Vedo la squadra molto meglio, più contenta, lavora sorridendo» disse troncando in un secondo l’era Sarri. Il feeling tra i due è testimoniato anche dalle parole del tecnic post-gita di CR7 a Courmayeur. Sostegno, niente altro: «Fuori dal centro sportivo è un libero cittadino e può far ciò che crede. Chiaramente prendendosene la responsabilità». Andrea sa che l’enorme 7 va maneggiato con cura, per poi esultare.