Cristiano Ronaldo è l’uomo su cui Pirlo e i tifosi della Juventus poggiano le loro speranze. Nessuno ha segnato come lui in Champions League.
«Non è un fatto tecnico ma è la testa. La concentrazione. Per 90 minuti non puoi mollare un secondo, perché è quel singolo secondo che a lui basta per segnare». Non sono parole di un suo allenatore o di un compagno di squadra. Sono parole di Diego Godin che per un decennio circa cercava di avversarlo sull’altra sponda di Madrid. Cristiano Ronaldo non potrebbe avere migliore descrizione, perché se la Juventus ha ancora una possibilità di passare il turno stasera, lo deve alla presenza del Re. Ben 135 gol in 178 presenze in Champions League, per una media di 0.76 reti a partita.
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Cristiano Ronaldo, il re
Cristiano Ronaldo fa ancora meglio quando il gioco si fa duro. Dagli ottavi in poi, su 81 partite giocate sono addirittura 67 i gol realizzati (0.83 a partita). Questi record segnano la differenza reale tra CR7 e gli altri, campioni compresi. Ed è su questa misura, e su questa differenza, che punta la Juve di Andrea Pirlo per ribaltare il Porto. I dati citati stamattina dal Corriere dello Sport, aggiungo altro. Con la Juve ha fatto centro tre volte fra andata e ritorno con l’Atletico Madrid (ottavi 2019), due con l’Ajax (quarti 2019), due con il Lione (ottavi 2020). Sette reti in sei partite, numeri da capogiro che però sono serviti unicamente a passare un turno. Al di là dei numeri, lui è il “faro emotivo” della squadra. Oggi dovrà illuminare i compagni.