La Juventus non è nelle condizioni di apportare minnusvalenze al suo bilancio. Cristiano Ronaldo partirà soltanto con un’offerta da 29 milioni di euro.
Ci sono degli affari che possono sembrare stratosferici e invece alla lunga si rivelano dei boomerang incredibili. Quello di Cristiano Ronaldo divide gli esperti. Se da un lato sono innegabili i benefici che ha apportato in termini di sponsorizzazioni e crescita globale del brand, dall’altro la Champions League è sfuggita due volte agli ottavi e una volta ai quarti. Insomma, all’alba della competizione che conta. E’ su questo aspetto che la Juventus deve riflettere. Il Corriere dello Sport stamattina si è focalizzato su questo aspetto.
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Arrivato nel 2018 per 115 milioni (inclusi premi e commissioni), Cristiano Ronaldo ha un cartellino che a fine stagione sarà ammortizzato per 88 milioni, quindi la Juve dovrebbe chiedere almeno 29 milioni per non subire una minusvalenza. C’è poi lo stipendio da 31 milioni netti, circa 64 lordi: un macigno in tempi di pandemia sui conti del club: un quinto del costo dell’intera rosa. L’effetto più vistoso di CR7 alla Juventus è sugli sponsor. I contratti Adidas e Jeep, rinnovati a condizioni migliori. Il premio per indossare i kit dell’azienda tedesca è balzato da 23 a 51 milioni annui: beneficio che si estenderà al 2026. Adidas ha poi riconosciuto una tantum alla Juventus 15 milioni per il 2018/19, ragionevolmente ascrivibili all’effetto-CR7. A 29 milioni più 31 di stipendio annui è facile che Cristiano resti prigioniero a Torino. E la Juve prigioniera di lui.