Sacchi punzecchia ancora Allegri: «Mi spieghi un paio di cose…»

Arrigo Sacchi compie 75 anni e indirizza un paio di bordate a Max Allegri. Poi svela: «Mi ha chiamato Guardiola a novembre. Mi ha detto che…»

Arrigo Sacchi compie 75 anni e ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport. Non ha mancato di indirizzare a Max Allegri, ex allenatore della Juventus, un paio di bordate. «Con 27 anni di stress mi sono pagato la serenità assoluta oggi. Loro sono bravissimi, io non provo nessun fastidio. Ho solo un paio di dubbi. Dicono che mettono al centro il giocatore. Ma se lo mettono in campo così com’è, non gli vogliono poi tanto bene. Io cercavo di migliorare il giocatore attraverso il gioco. Forse gli volevo più bene io». Il riferimento è chiaro: parla dell’ospitata dell’allenatore qualche sera fa a Sky Sport.

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Sacchi, Allegri e Guardiola

Arrigo Sacchi (Getty Images)

Detto del primo dubbio, Sacchi esprime con sarcasmo il secondo. «Ma se contano solo i giocatori, perché certi allenatori guadagnano così tanto? – evidenzia – Chi guardo oggi? Il Bayern gioca bene, anche il Manchester City da quando ha ripreso a pressare. Guardiola mi chiamò a novembre, nel momento più critico. Glielo dissi: ‘Non pressi più’. Pep migliora i campionati in cui gioca, perché trasmette conoscenze e coraggio. Come faceva il mio Milan. Infatti in quegli anni vincevano in Europa anche le altre italiane. Negli ultimi 10 anni non ha vinto nessuno. Atalanta e Milan sono le squadre che giocano meglio. Ammiravo già Pioli, ma non aveva mai trasmesso un’identità così forte a una sua squadra. Lo Spezia, con l’Atalanta, fa il pressing più sistematico. Nessuno ha 11 uomini sempre attivi come Gasperini. Conte è sulla strada giusta, si vede che si sforza e lotta contro qualche vecchia abitudine».

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