Juventus obbligata a cedere. Stipendi, tagliare 47 milioni in tre anni

Per Inter e Milan avere lo stesso monte ingaggi del 2020-2021 potrebbe essere complicato. Decisiva la solidità dell’azionista, le cifre della Juventus.

Calciomercato Juventus
Dirigenza Juventus, Andrea Agnelli (Getty)

La Serie A ha varato una nuova norma per mettere un punto ai conti in rosso. A spiegare tutto è la Gazzetta dello Sport che parla di una norma per fermare la corsa al debito delle squadre. Il cosiddetto «riduci debiti», su cui conta molto il presidente della Figc Gravina, spinge le società a contenere il monte contrattuale sui valori attuali per la prossima stagione e poi a scendere. In realtà non dovrebbe condizionare più di tanto il mercato. I casi però, variano da club a club, anche se Juventus, Milan e Inter devono avere un occhio più vispo sull’argomento.

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Juventus, Inter e Milan: le situazioni

Il presidente dell’Inter Steven Zhang

Prendiamo l’Inter campione d’Italia. Monte ingaggi di 149 milioni di euro circa, che si alzerebbe oltre i 200 se i giocatori attualmente in prestito tornassero tutti alla base o un top come Lautaro rinnovasse a cifre più alte. Il Milan, per fare un esempio, è alle prese con i rinnovi di Gigio Donnarumma, Calhanoglu, Romagnoli, Kessie. Difficile pensare che i 90 milioni di inizio stagione non siano superati nel 2021-22, ma è altrettanto vero che per un fondo come Elliott non dovrebbe essere un problema portare garanzie che evitino il blocco del mercato. Infine, la Juventus, regina degli ingaggi in A con 236 milioni, ha la necessità di contenere i costi, dopo un anno e mezzo di mancati incassi da stadio. E non ci voleva una norma a invogliare Exor a tagliare, sebbene anche qui ci siano rinnovi onerosi in ballo, come quello di Dybala. Per rispettare le quote previste dal «riduci debiti» (100% il primo anno, 90% il secondo e 80% il terzo), i bianconeri dovrebbero scendere a 188,8 nel 2023-24. Ma per allora non ci saranno più i 31 milioni netti da garantire a CR7…

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