Gianluigi Buffon ha chiuso alzando al cielo la Coppa Italia la sua esperienza con la Juventus. «Mi ha chiamato un dirigente più folle di me… Ci penso».
La sua prima Coppa Italia, nel 1999, l’aveva vinta con Enrico Chiesa. Dopo 22 anni l’ha vinta con il figlio Federico. La Juventus ha alzato al cielo il secondo trofeo stagionale e ha dato spazio al capitano di una vita. Chiellini si è levato la fascia e l’ha consegnata a Supergigi che ha preso la coppa e l’ha sollevata come se fosse ancora un bambino. Nel post-partita non stava nella pelle e ai microfoni della Rai ha salutato il mondo bianconero. Ha detto che per sempre resterà legato ad esso.
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Buffon dove giocherà?
Le domande sul futuro di Buffon si sono sprecate. «Se c’è qualcosa di stimolante vado avanti, se no prendo e smetto – ha detto -. Se trovo qualcuno più pazzo di me che mi propone qualcosa di stimolante ci penso, sicuramente. Che idee ho? Ho avuto tanti contatti in questo periodo e sto analizzando le proposte che ho avuto. Quella che reputerò più stimolante la seguirò. Ultimamente mi è arrivato un messaggio di un dirigente di una società che in quanto a follia potrebbe superarmi. E queste persone mi piacciono. In questi anni mi sono autoalimentato, mi sentivo forte. Mi sento forte ancora, penso ancora di essere un portiere molto forte». Poi la chiosa sul sogno Mondiale, sarebbe il sesto: nessuno ne ha giocati più di lui. «a sfida è con me stessa, se qualcuno mi reputerà pronto lo farò. Vedremo a dicembre 2022 come mi sentirò, cosa avrò fatto e altro, e poter dire ce l’ho messa tutta. Non chiedo niente a nessuno».