Non è stato un matrimonio bianco e le serate d’amore non sono mancate. Tra la Juventus e Cristiano Ronaldo è mancata però la notte infuocata.
Cristiano Ronaldo e la Juventus. Cosa resta dell’esperienza italiana del Re? Sicuramente la grande copertura mediatica che il portoghese ha dato all’intera Serie A. Il suo arrivo ha generato una inevitabile crescita, con altre formazioni, vedi Inter, costrette a copiosi investimenti per competere. Poi il Covid ha bloccato la crescita e fatto regredire ogni cosa. Ma l’intero Stivale dovrebbe dire grazie alla Vecchia Signora. Invece c’è la corsa all’ironia e alle grasse risate dei rivali di sempre che si sentono un po’ più vicini all’iperuranio bianconero. Poi, vabbè, che ci siano proprietà capaci di coprire di tasca propria 400 milioni di perdite e altre no… è un dato subordinato secondo i social.
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Cristiano Ronaldo mai veramente idolo
Il Re scese dal cielo in terra per portare la Champions League alla Juventus. Non ci è riuscito. La colpa, però, non è solo sua. Anzi lui ha segnato come nessun altro bomber bianconero fece in passato. Si contano 101 gol in tre anni: non scherziamo. Il problema, semmai, è stato della dirigenza che non ha saputo cogliere l’occasione di costruire al suo fianco un organico/armata in grado di dare l’assalto alla Coppa dei Campioni. E si arriva così all’epilogo della conferenza di Max Allegri. Lui non si strapperà i capelli. Forse neanche i fan della Juve, consapevoli che ormai si trattava di un corpo estraneo. Ce lo siamo goduti, non come avremmo voluto. Belle serate, in bianco non è andato nessuno, ma quella notte di fuoco tanto sbandierata non c’è mai stata…