Intervista a tutto campo con Sami Khedira, il centrocampista più forte tatticamente degli ultimi 10 anni transitato in Italia e alla Juventus.
Il migliore centrocampista che negli ultimi dieci anni ha giocato in Italia, fatta esclusione per Paul Pogba. Sami Khedira è semplicemente il “professore”. Non quello della Casa di Carta, ma quello del centrocampo bianconero che per anni ha dettato legge. «Io ho sempre detto questo – racconta a Gazzetta dello Sport – se hai una super auto ma ti manca il navigatore, l’auto non serve a niente. Io sono uno skipper, ho sempre cercato di rendere le cose facili e ho sempre avuto un feeling per i momenti: capivo quando passare, tirare, sprintare».
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Khedira e la Juventus
Khedira parla tantissimo di Juventus. «La Juve è un grande club e l’Italia un grande Paese. È stato bello lavorare con Chiellini, Bonucci, Buffon, Dybala, Mandzukic, grandi giocatori e persone. Sono stato fortunato. Allegri è il miglior uomo che abbia conosciuto nel calcio. Avevo feeling con lui anche quando il mio italiano era un disastro: questione di istinto. Ci sentiamo ancora. Parliamo di calcio, vita, viaggi, cibo, dei nostri vini preferiti. Ognuno ha i suoi gusti». Sami poi passa ai singoli. «Dybala ha bisogno di un bodyguard sul campo, che lo protegga e lo faccia rendere. Ha avuto troppi infortuni e troppi problemi extra calcio, con troppe persone che parlavano intorno a lui. Invece deve restare concentrato, prendersi cura del suo corpo… e in questo mi sembra cresciuto. Un’altra cosa: sa segnare gol da sogno, ha un talento unico ma per me si mette troppa pressione. Pensa di dover fare tutto: passare, creare occasioni, essere leader. Lo ricordo in finale di Champions 2017, non era libero».