Mourinho e Allegri hanno scelto due modi differenti di portare all’attezione della dirigenza le rispettive seconde linee. Cosa implica.
È un Mourinho sconsolato quello che ha parlato dopo il tracollo della Roma in Conference League. E’ il secondo ko di fila per la Roma e il suo tecnico ha scelto un approccio differente rispetto a quello che qualche settimana fa ebbe allegri. Il tecnico portoghese ancora una volta è tornato sulle riserve non all’altezza dei titolari, sottolineando come alcuni ruoli siano scoperti e, quindi, con giocatori costretti a fare gli straordinari.
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Mourinho al momento non è contento dei sostituti, Tiago Pinto dovrà cercare di rinforzare La Rosa per dare allo Special One qualche soluzione in più. L’obiettivo dell’allenatore portoghese è ovviamente il calciomercato di gennaio dove si aspetti investimenti di un certo tipo. Ad Allegri, invece, fu detto subito che non c’era disponibilità economica. Pertanto al trainer livornese non è mai passato per la testa di attaccare in maniera diretta la panchina. Spronarla, stuzzicarla e provocarla sì. L’esempio più calzante è quello con De Ligt, Chiesa e Kulusevski che poi hanno iniziato ad alzare il rendimento nella Juventus.
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