Juventus, sui social fioccano le polemiche. A molti tifosi interisti non va giù la mancata assegnazione del rigore alla Fiorentina per il fallo di Danilo.
Altro giro, altra polemica. Anche la partita contro la Fiorentina è destinata a lasciare strascichi importanti. Sui social i tifosi si stanno scatenando. Al centro del dibattito virtuale c’è la mancata assegnazione di un calcio di rigore ai viola per un presunto fallo di mani del difensore bianconero Danilo. È successo a fine primo tempo, proprio mentre l’arbitro Sozza aveva il fischietto in bocca. Interviene il Var, ma alla fine non ci sarà nessun tiro dal dischetto: il tocco del brasiliano viene giudicato non punibile dal direttore di gara.
Apriti cielo. Su internet è un fioccare di polemiche. In molti, quasi tutti di fede interista, cinguettano mettendo a paragone il rigore non concesso alla Fiorentina e quello che invece fu assegnato qualche giornata fa durante Lazio-Inter per un tocco del nerazzurro Bastoni. E lo fanno tirando nuovamente in ballo il concetto, ormai abbastanza inflazionato, di “discrezionalità”.
Juventus, gli interisti tirano fuori il caso di Bastoni contro la Lazio
“Perché Bastoni sì e Danilo no?”, è la domanda che si pongono gli utenti, con tanto di immagini, foto e tutto ciò che può essere utile per dimostrare quello che, a loro detta, resta una gigantesca topica dell’arbitro e della sala Var. C’è anche chi ritiene che entrambi non siano assolutamente da sanzionare, ma pone l’accento sulla disomogeneità dell’applicazione del regolamento. Non mancano, tuttavia, le repliche juventine. Diversi tifosi bianconeri fanno notare come ci sia una sostanziale differenza tra i due casi.
Quindi uno è rigore e l’altro no.
Perfetto.
Il cetriolo finisce sempre da una parte.#JuveFiorentina #Danilo #Bastoni pic.twitter.com/bhLqza6d20— Alessandro Cavasinni (@Alex_Cavasinni) November 6, 2021
E cioè che mentre il braccio di Bastoni è largo e cambia la direzione della palla, la stessa cosa non succede nel caso di Danilo: il suo braccio è davanti al corpo e non ne aumenta il volume. Opinioni e tesi, insomma, che si accavallano. E la sensazione è che le polemiche non finiranno certo qui.