Chiedere i gol di Cristiano ad Alvaro Morata oppure a Moise Kean potrebbe sembrare ingeneroso, ma è fondamentale per la Juventus.
Alvaro Morata da Madrid è il primo uomo sotto accusa. Lo scrive senza girarci intorno la Gazzetta dello Sport. A 29 anni è ancora il calciatore che prometteva di diventare a 22: in certi aspetti, sembra aver fatto un passo indietro. Ha ampie attenuanti come il fatto che debba giocare sempre, anche dopo l’infortunio, e si sacrifica regolarmente per la squadra. Tuttavia è evidentemente in crisi di fiducia: dal 20 settembre, ha segnato solo una volta. Chiedere i gol di Cristiano a lui oppure a Moise Kean, che ha la sola colpa di essere arrivato in città qualche ora dopo l’addio del 7, però non è solo ingeneroso: è calcisticamente senza senso. Ronaldo si sostituisce solo in undici, cercando nuovi equilibri con attaccanti che certamente lavorano più di lui in fase difensiva.
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Morata e Kean, come non far rimpiangere Ronaldo?
Come si sostituisce Cristiano Ronaldo, allora? Magari utilizzando un esterno puro sulla sua amata fascia sinistra. Qui c’è la risposta più logica: giocare con due esterni puri, diciamo Cuadrado e Chiesa, più Dybala e una punta. Allegri pensa che così manchi equilibrio e infatti a sinistra continua a usare Rabiot. Ma Zenit e Fiorentina mandano quel messaggio: per capire se la Juve può volare, datele almeno un paio di ali. Una destra e una sinistra. Davanti, poi, vedrete che qualche gol Morata lo farà pure. Ma non sarà mai CR7.