Gabriele Gravina, il presidente della Figc, commenta per la prima volta l’inchiesta che coinvolge la Juventus sulle plusvalenze fittizie.
Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, irrompe nel caso plusvalenze che in questi giorni vede la Juventus sulle prime pagine di tutti i giornali. Ancora non c’è un processo, non è stato accertato nulla, ma il tribunale dei social ha già sentenziato contro la Juventus. «Nel mondo dello sport ci sono continuamente forme di degenerazione che comunque devono essere accertate oltre che provate – esordisce -. Eviterei in questo momento ogni forma di processo sommario». Il processo sommario, purtroppo, è già iniziato, anche se indagini ed interrogatori sono ancora in corso. «Dobbiamo rimetterci alla magistratura ordinaria che sicuramente ha strumenti più invasivi rispetto al mondo dello sport» insiste il presidente della Federcalcio.
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Gravina ci va con i piedi di piombo
Qualcuno parla di un algoritmo che stabilirà i prezzi dei giocatori tramite dei parametri. Una soluzione che non convince per nulla il numero uno della Federcalcio. «Ho scoperto negli ultimi giorni tanti scienziati, esperti di diritto sportivo ed economia capaci di individuare delle soluzioni. Ma tutto ciò che può essere ricollegato a una valutazione soggettiva di mercato non può essere tradotto in un algoritmo – replica Gravina – L’algoritmo può aiutare a intuire ma non sarà mai condiviso in termini di valutazione oggettiva. Il mercato è il mercato, c’è una domanda e una offerta, parliamo anche di società di capitali e anche di società quotate in borsa, immaginate se possiamo fare riferimento a criteri che non siano soggettivi».